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Negli ultimi giorni, un allarme Covid ha scosso i fan di Taylor Swift, con diversi video su TikTok che invitano chiunque abbia partecipato ai concerti della cantante a Parigi a fare un tampone. I quattro concerti dell’Eras Tour, tenutisi alla Défense Arena tra il 9 e il 12 maggio, hanno visto la partecipazione di circa 180.000 spettatori e sono stati indicati come possibili epicentri di un nuovo cluster di Covid. Tuttavia gli esperti invitano alla cautela, affermando che non ci sono evidenze concrete di un aumento significativo dei casi legati a questi eventi.
Serge Smadja, uno dei responsabili di SOS Médecins, ha dichiarato a Bfm Tv che, sebbene sia noto che grandi eventi come i concerti possono aumentare la trasmissione del virus, le attuali curve di contagio sono in leggero aumento ma rimangono comunque a livelli molto bassi. La circolazione del virus è ormai libera e i sistemi di rilevazione non sono più rigorosi come durante il picco della pandemia, essendo ora basati principalmente sui tamponi effettuati in farmacia, dai medici o sui ricoveri ospedalieri, che sono notevolmente diminuiti.
Una fan americana di Taylor Swift, che ha partecipato ai concerti a Parigi e successivamente è risultata positiva al Covid, ha raccontato la sua esperienza a Bfm Tv. “Sono stata molto sorpresa al mio ritorno di essere stata contagiata, ma erano 15 anni che non andavo in Francia, ed è valsa la pena anche prendersi il Covid,” ha detto la Swiftie, dimostrando l’entusiasmo dei fan per l’esperienza unica di assistere a un concerto della loro artista preferita, nonostante i rischi.
Le autorità sanitarie francesi stanno monitorando la situazione, ma attualmente non ritengono necessario emettere avvisi specifici o incrementare le misure di sicurezza. L’invito a fare un tampone rimane comunque una precauzione consigliata per chiunque presenti sintomi o sia stato esposto a grandi assembramenti, al fine di ridurre ulteriormente la possibile trasmissione del virus. Gli eventi di massa, come i concerti, rappresentano ancora potenziali focolai di infezione e richiedono una consapevolezza costante da parte dei partecipanti. Anche se l’allarme potrebbe rivelarsi esagerato, è sempre meglio prevenire che curare, specialmente per proteggere le persone più vulnerabili.