Gira tutto intorno al tempo il nuovo album di Mr. Rain, intitolato Pianeta di Miller, che è uscito oggi. Intervistato per la promozione del disco, l’artista si è raccontato: “Vivo a un tempo diverso rispetto al resto del mondo. Sono sempre proiettato nel futuro o nel passato, come se non riuscissi a godermi il momento. Il tempo è la mia più grande incognita, ho paura di non godermelo al 100%. Mi affascina e allo stesso tempo mi spaventa”. 

Anche il titolo rimanda alla stessa questione: “È una citazione dal film ‘Interstellar’, forse il mio preferito, in cui il protagonista viaggia ad una velocità diversa, più lenta”. La citazione in questione, che viene fatta dire nell’album dalla voce italiana di Matthew McConaughey, Francesco Prando, è: “Non posso controllare il tempo, ma posso scegliere come viverlo”. 

Un pianeta non scelto a caso, dato che quello di Miller è formato solo da acqua, l’elemento distintivo anche di Mr. Rain “e quindi ha a che fare molto con me”. Più volte, infatti, l’artista ha spiegato di aver scelto il suo nome d’arte perché ama scrivere nelle giornate di pioggia. Pianeta di Miller è un album che riassume gli ultimi due anni, quelli che hanno cambiato la sua vita. Per questo per lui è molto importante: “Era il tempo giusto che ci voleva per raccontare quello che sentivo. È forse il disco più importante, che porta con sé i due brani di Sanremo”. 

Se lo scorso anno fu una delle rivelazioni del Festival con la sua Supereroi che arrivò terza, Due Altalene non ha avuto la stessa fortuna. A lui però poco importa della posizione in classifica: “Io ho vissuto le due partecipazioni allo stesso modo: il mio scopo è portare la mia musica, non andare per gareggiare. Non mi interessa né il terzo né il 17/o posto. La vittoria è cercare di toccare il cuore delle persone e quello l’ho fatto. Sanremo ha cambiato la vita perché mi ha cambiato la visione del mondo, ho scoperto di avere un ruolo, di essere utile”. 

E rimanendo in tema sanremese, una delle collaborazioni del disco è con Sangiovanni che però al termine della kermesse ha annunciato di volersi prendere una pausa: “Lo capisco. Tre anni fa, prima di ‘Fiori di Chernobyl’, ho fatto la stessa cosa. Un anno e mezzo di stop e di allontanamento dalla musica perché avevo bisogno di ridisegnare le mie priorità, di chiedere aiuto, di mostrarmi fragile. Sangio, al quale ho già fatto sentire la mia vicinanza, ha fatto la scelta migliore”.

E Mr. Rain è ben conscio del perché così tanti artisti si sentano attanagliati: “Viviamo in una società, in particolare nel mondo della musica, in cui siamo sottoposti a forti pressioni che ti rendono schiavo di un sistema. Devi essere sempre sulla cresta dell’onda, sfornare un album ogni sei mesi, un singolo ogni due. Nuoce alla tua salute, alla persona e anche alla musica. Incide sulla qualità della vita e delle persone. Il mondo discografico va troppo veloce per mantenere una qualità alta della musica, ogni artista dovrebbe essere messo nella condizione di poter vivere per potere scrivere quello che impara e scopre”. 

Mr. Rain però ha voluto farlo, ritrovando il piacere di sperimentare e di suonare musica: “A differenza dei miei precedenti lavori, questo è un disco vario, sono andato alla ricerca di tanti sound diversi e ogni canzone è un pianeta a sé. Continuerò su questa strada senza pensare troppo a cosa voglio fare, voglio semplicemente vivere”. Un album che porterà in tour in autunno nei palasport e che assicura: “Non voglio serate karaoke, ma voglio far conoscere ancora di più Mattia. Sarà un’esperienza collettiva”.