TERAMO. Nel fascicolo della Procura ci sono accuse ancora tutte da dimostrare in un’inchiesta che si annuncia delicata e complessa come lo sono tutte quelle che vedono come parte lesa dei minorenni. In questo caso alcuni adolescenti ospiti di una comunità per minori del Teramano: tre educatori del centro sono indagati per maltrattamenti nei loro confronti. Maltrattamenti psicologici e fisici.
Nell’inchiesta aperta dal sostituto procuratore Francesca Zani dopo la denuncia di alcuni familiari c’è u primo punto fermo: gli adolescenti saranno ascoltati nel corso dell’incidente probatorio richiesto dalla stessa Procura e disposto dal giudice Lorenzo Prudenzano. Un’audizione protetta per cristallizzare la testimonianza di quelle che per il momento sono presunte vittime di maltrattamenti. L’incidente probatorio, nelle inchieste che coinvolgono minori, rappresenta un passaggio giuridico fondamentale così come stabilito dalla Carta di Noto che ormai da tempo detta le linee guida per l’esame dei minorenni. Un istituto indispensabile per la Carta che individua e descrive protocolli da seguire in relazione all’esame del minore che si ipotizzi vittima di reati e che all’articolo 7 recita: «L’incidente probatorio è la sede privilegiata di acquisizione delle dichiarazioni del minore nel corso del procedimento». Va detto che le linee guida contenute nella Carta di Noto rappresentano suggerimenti diretti a garantire l’affidabilità delle metodologie utilizzate a partire proprio dalla raccolta della testimonianza al fine di garantire la tutela dei diritti del minore nel rispetto dei principi costituzionali del giusto processo. La Procura ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini e ha fatto richiesta di incidente probatorio per sentire i minori, richiesta che è stata accolta. Nel fascicolo sono entrate le testimonianze di persone sentite nella loro veste di persone informate sui fatti e alcuni particolari accertamenti disposti dalla stessa autorità giudiziaria. L’indagine è scattata dopo la segnalazione di alcuni familiari dei ragazzi ospiti e di personale interno. Si tratta, in particolare, di adolescenti che vengono ospitati su disposizione di provvedimenti emessi dal tribunale dei minori e che, in alcune occasioni, riguardano periodi di allontanamento dal nucleo familiare. Proprio durante questi momenti di permanenza si sarebbero verificati, secondo l’accusa, i maltrattamenti sia fisici sia psicologici nei confronti dei ragazzi. Episodi che, sempre secondo la ricostruzione della Procura, sarebbero stati poi riferiti in particolare a un familiare degli adolescenti e quest’ultimo avrebbe fatto scattare la denuncia.
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