VASTO. «Un adeguamento necessario: Vasto era l’unica città in Abruzzo con l’Imu al 5,50 per mille». Il sindaco Francesco Menna interviene sull’aumento dell’imposta municipale unica (Imu) al 7,60 per mille sulla seconda casa a canone concordato a decorrere dal 1° gennaio 2024. Lo fa a margine del consiglio comunale, l’ultimo del 2023, che ha varato il provvedimento con il voto contrario delle minoranze. «Teramo e Vasto sono le uniche città in Abruzzo ad avere Imu seconda casa non superiore al 7,60 per mille sui contratti a canone concordato», afferma il primo cittadino, «nel resto della regione tutti i Comuni hanno l’Imu seconda casa a canone concordato al 10,60 per mille. Fino a quest’anno l’imposta era al 5,50 per mille e Vasto l’unica città in Abruzzo con tale agevolazione. Se da un lato è stato necessario adeguare al 7,60 per mille come Teramo, dall’altro siamo la città in Abruzzo ad averla più bassa mentre tutte le altre la mantengono al 10,60 per mille. L’aumento è dovuto soprattutto al taglio dei trasferimenti dello Stato ed ai rincari dell’energia elettrica e delle materie prime. È bene evidenziare che l’Imu sulle attività produttive è all’8,70 per mille proprio per dare un segnale alle imprese e al mondo del lavoro», conclude Menna.
Nel frattempo l’opposizione rilancia. «Per rimpinguare le casse comunali sono state confermate le aliquote massime Irpef per tutte le fasce di reddito ed è aumentata l’Imu al 7,60 per mille per gli immobili oggetto di contratti di affitto a canone concordato», annotano Francesco Prospero, Vincenzo Suriani e Guido Giangiacomo, di Fratelli d’Italia, «un aumento che va a colpire, ancora una volta, le fasce più deboli nel silenzio assordante di tutte le forze politiche che sostengono questa “sinistra” amministrazione comunale. E oltre al danno si aggiunge anche la beffa, perché il sindaco Menna giustifica la responsabilità delle sue discutibili scelte avvalorandole da presunti pareri favorevoli mai pervenuti. Non è sfuggita infatti l’ennesima bugia montata ad hoc durante il consiglio comunale, dove ha appunto paventato l’esistenza di un parere favorevole all’aumento dei sindacati di categoria. Le bugie, però, hanno le gambe corte e grazie al carteggio di cui siamo venuti in possesso possiamo affermare, senza paura di essere smentiti, che i sindacati sono stati contrari e che Menna fa quello che gli riesce meglio: manipola scorrettamente la realtà dei fatti, infarcendola di menzogne. Una storia che si ripete ormai da diversi anni», concludono i tre consiglieri comunali d’opposizione.
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