CHIETI. L’amministrazione provinciale non dovrà pagare gli oltre 263mila euro richiesti dai fratelli Arturo e Dino Marchionne a titolo di risarcimento danni per gli affitti non pagati dal 2015 al 2018. La Cassazione scrive così la parola fine a una battaglia legale sorta intorno a uno dei palazzi più belli della città, palazzo Marchionne, in piazza Valignani, il cui piano terra viene spesso affittato in occasione delle campagne elettorali partiti politici proprio per la pregevole posizione.
Anche la Provincia ne aveva affittato alcuni spazi per sistemarvi degli uffici ma, al momento della riconsegna dei locali, saltano fuori i problemi: i proprietari rifiutano di riprendersi le chiavi perché l’immobile risultava gravemente danneggiato. Si rivolgono pertanto in tribunale per chiedere il rilascio dell’immobile previo ripristino dei locali oltre a un risarcimento danni. Nel 2014 il tribunale, con sentenza passata in giudicato, dà loro ragione e condanna la Provincia al pagamento di 49.558 euro, nonché al pagamento dei canoni di locazione di 6.490 euro al mese come misura risarcitoria per la ritardata restituzione dei locali a partire dal primo luglio 2011, data di cessazione del contratto d’affitto. Il 24 dicembre 2014 la Provincia paga la somma prescritta, ma per i proprietari mancano ancora le somme relative a interessi e rivalutazione. E nel frattempo l’immobile non è ancora tornato nella loro disponibilità. Se, infatti, ad aprile 2015 viene fissato l’appuntamento per la riconsegna delle chiavi, nel giorno previsto non si presenta alcun dipendente provinciale. Intanto a dicembre 2016 la Provincia paga ai Marchionne 372.403 euro per i mesi di affitto che vanno da luglio 2011 al gennaio 2015, pur non avendo più i locali in affitto. Ma i proprietari obiettano ancora che il saldo delle spettanze per loro non è ancora completo, oltre al fatto che loro non hanno ancora le chiavi dell’immobile.
Bisogna arrivare al 24 aprile 2018 perché le chiavi vengano finalmente restituite ai proprietari. E pertanto i Marchionne si rivolgono nuovamente in tribunale per chiedere l’affitto non pagato dal 2015 al 2018: 263.155 euro, oltre interessi. Il tribunale, con sentenza del 2020, rigetta la richiesta. I Marchionne fanno ricorso e nel 2021 la Corte d’appello dell’Aquila ribalta la sentenza di primo grado e condanna la Provincia al pagamento degli oltre 263mila euro richiesti. La Provincia fa appello e la Cassazione accoglie il ricorso, facendo tirare un sospiro di sollievo al presidente Francesco Menna.
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