L’AQUILA. Buste paga più pesanti, da febbraio, per i dirigenti medici. Aran e sindacati hanno sottoscritto il contratto collettivo nazionale di lavoro per il triennio 2019-2021 che interessa dirigenti medici, veterinari, sanitari e delle professioni sanitarie dell’area dirigenziale della sanità.
Sotto il profilo economico, il contratto riconosce un incremento del 4,5%, che corrisponde ad un aumento medio complessivo di poco più di 289 euro al mese per 13 mensilità e arretrati compresi tra i 6mila e oltre 10mila euro, che verranno erogati nei prossimi mesi.
Il contratto introduce, inoltre, una maggior tutela nei confronti del dirigente rispetto alle condizioni di lavoro riconoscendo le ore lavorate in più e l’obbligo al loro recupero. Si fa riferimento «a una nuova regolamentazione dell’eventuale impegno orario eccedente le 38 settimanali, tenuto conto delle ore di formazione e aggiornamento del professionista».
Nel dettaglio, con l’accordo è stato stabilito lo stop alle ore di lavoro extra non pagate oltre le 34 più 4 contrattualmente dovute. Sono state, inoltre, introdotte per la prima volta: una nuova indennità di specificità sanitaria per i profili diversi da quello medico e veterinario, finalizzata al progressivo allineamento alla indennità già in godimento per medici e veterinari e una nuova indennità di pronto soccorso per tutti i dirigenti che operano presso i servizi di pronto soccorso al fine di riconoscere il maggior disagio provato dal personale operante in tali servizi.
Sono stati incrementati, inoltre, i valori dell’indennità di specificità medico veterinaria, la parte fissa della retribuzione di posizione, l’indennità di direzione di struttura complessa e la clausola di garanzia. Nel testo si trovano, poi, norme sul lavoro agile e da remoto, e sull’assunzione dei dirigenti specializzandi a tempo determinato.
Il contratto, sottoscritto nella giornata di martedì, sarà operativo a partire dalla prossima busta paga: riguarda 135mila camici bianchi del Servizio sanitario nazionale di cui 120.063 medici e 14.573 dirigenti sanitari non medici. Le risorse stanziate dal governo ammontano a 618 milioni di euro. (m.p.)