NERETO. «Nel 2021 il sindaco di Nereto, Daniele Laurenzi, annunciava l’assegnazione di oltre 800mila euro per il rifacimento del ponte sul torrente Vibrata fra Sant’Omero e Nereto, chiuso da 10 anni. A novembre 2022, ennesimo proclama secondo cui l’ufficio tecnico aveva concluso l’iter per il ripristino della viabilità. Oggi restano solo gli annunci, le false promesse e i disagi che i cittadini di Nereto e Sant’Omero continuano a sopportare, a causa dell’inadeguatezza amministrativa di chi, ad oggi, non è in grado di avviare nessuna delle opere pubbliche annunciate, garantendo date certe in ordine al termine dei lavori». Il capogruppo di Insieme per Nereto, Matteo Settepanella, muove accuse al primo cittadino e spiega perché la colpa è dell’attuale amministrazione e non delle precedenti. «Il parere della Soprintendenza sarebbe dovuto arrivare prima dell’approvazione del progetto esecutivo da parte della giunta, mentre è stato acquisito solo dopo l’aggiudicazione. A questo punto la giunta procedeva, in corso d’opera, con l’approvazione della variante solo nel novembre 2023. Per questo, dopo tutti questi anni e dopo aver annunciato e promesso alla cittadinanza la riapertura del ponte, non potrà essere addotta come scusante la necessità di dover utilizzare l’acciaio corten. Se per il sindaco di Nereto, al secondo mandato, la colpa è sempre delle vecchie amministrazioni (di cui lui ha fatto largamente parte), stavolta noi diciamo che la colpa è, certamente sì, della vecchia amministrazione, però la sua». Settepanella si chiede cosa ne pensa la Regione, considerando che ad Alba Adriatica per il ponte di via Ascolana fu modificato il soggetto attuatore dopo cinque mesi dell’assegnazione dei fondi. «A Nereto invece, dopo tre anni, tutto tace». (a.d.p.)