LANCIANO. 19 marzo 2024: è questa la data in cui il giudice per le indagini preliminari, Massimo Canosa, ha fissato l’udienza in cui deciderà se chiudere definitivamente il fascicolo legato alla pista ciclabile di via del Mare, accogliendo la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura oppure, accogliendo l’opposizione fatta dall’associazione Ascom tramite l’avvocato Quirino Ciccocioppo, deciderà di far fare altre indagini al pm fissando un nuovo termine – come già accaduto nel 2020 – oppure ordinerà al pm l’imputazione coatta, cioè obbliga ad iniziare l’azione penale formulando una imputazione che porti alla richiesta di rinvio a giudizio. E gli indagati sono 4, accusati di falsità ideologica nelle certificazioni dalla presentazione del progetto nel 2015, fino all’apertura della pista nel 2019.
Al centro della discussione ci sarà la relazione tecnica sulla pista ciclabile di via del Mare redatta dall’ingegnere Giovanni Ranieri che l’ha definita “non conforme” ad alcune norme del codice della strada e al vigente piano generale del traffico urbano (Pgtu). Una relazione voluta dallo stesso procuratore Mirvana Di Serio che ha chiesto al “suo” tecnico di verificare se la ciclabile fosse pericolosa, se ci sono stati atti omessi e se l’opera era collaudabile. E il responso è stato netto: “Tenuto conto di quanto esposto la pista ciclabile di via del Mare, Olmo di Riccio, via Panoramica, via Alba secondo il parere di questo consulente non poteva essere collaudata”.
Ma all’esito della perizia, di altre indagini e anche delle memorie degli indagati, il procuratore ha ritenuto di richiedere l’archiviazione. La stessa relazione invece ha portato Ascom a chiedere altre indagini per una pista considerata pericolosa.
Un’opera che ha spaccato la città tra i contrari – e sono piovuti diversi esposti anche alla Corte dei Conti per i costi eccessivi della pista, quasi 1 milione di euro e 4 petizioni per eliminarla – e i favorevoli, che pure hanno chiesto al Comune migliorie nella segnaletica. Che è sparita quasi del tutto su via Panoramica. Anche il sindaco Filippo Paolini, che da sempre considera la pista pericolosa, alla luce della relazione sta facendo delle valutazioni. «Le ciclabili vanno anche incentivate», dice Angelo Allegrino, presidente Ascom, «ma devono essere fatte bene. Questa ha irregolarità tecniche, legate al codice della strada, al piano del traffico e soprattutto la strada che le accoglie è fisicamente non adatta: troppo stretta, inferiore a 5.50 metri chiesti dalla legge».
©RIPRODUZIONE RISERVATA