TERAMO. Fare marcia indietro sul Pums e ripartire da capo. È la richiesta di quella parte, numerosa, di commercianti che martedì sera si è riunita nella sala della Confartigianato di Teramo per discutere del nuovo piano urbano di mobilità sostenibile. Un piano che non piace a molti per via dell’estensione, nel medio periodo, della Ztl (zona a traffico limitato) e dell’implementazione di stalli blu in centro per favorire i parcheggi fuori le mura. Nel Pums sono previste agevolazioni per residenti e commercianti, il sostegno a forme di mobilità alternativa e la possibilità di ripristino del bus navetta fra i parcheggi multipiano e il centro storico. Interventi che però non convincono una buona fetta di commercianti, preoccupata delle ripercussioni che le proposte potrebbero avere sulla città. I timori sono di una desertificazione del centro, già parzialmente lamentata. Nella riunione di martedì sono emerse anche posizioni di totale chiusura al piano e a sue possibili modifiche. Modifiche che l’amministrazione sta provando a sostenere e sollecitare anche tramite incontri pubblici che si stanno svolgendo con commercianti, associazioni di categoria, residenti. Per qualcuno il Pums è però da stracciare e ricostruire tramite tavoli di ascolto che mettano insieme tutti gli attori del territorio. Posizione, questa, avallata anche da diversi consiglieri comunali di minoranza. Fra i temi emersi nel corso della riunione c’è stato inoltre quello relativo alla gestione dei parcheggi a pagamento. In particolare, molti commercianti criticano la nuova distribuzione delle strisce blu e i costi elevati delle soste ma anche l’affidamento della redazione del Pums alla società che gestisce il servizio, cioè la Easy Help. Aspetto, questo, ritenuto inopportuno se non addirittura un vero conflitto di interesse. Stasera, intanto, il piano di mobilità sostenibile tornerà al centro di un incontro che il Comune ha organizzato al Parco della scienza a partire dalle ore 18. L’appuntamento, volto a chiarire aspetti tecnici e a raccogliere proposte di modifiche, è rivolto principalmente a commercianti e associazioni di categoria.
IL PEBA
Ma il Pums non è il solo terreno di scontro. Anzi, per il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Marco Cipolletti diventa terreno fertile per inserire al centro del dibattito un altro tema: il Peba, cioè il piano di eliminazione delle barriere architettoniche. Cipolletti nel chiedere l’annullamento della delibera di adozione del Pums, come già fatto dal consigliere comunale Carlo Antonetti nel corso dell’apposita commissione di martedì, e la sua riformulazione, sottolinea come la giunta D’Alberto non abbia dotato la cittadinanza del Peba, «che è obbligatorio» a differenza del Pums. Il consigliere rileva come la città sia costellata di barriere architettoniche: «Corso San Giorgio, come le vie del centro storico, sono un esempio di approssimazione e disprezzo per coloro che, diversamente abili, hanno bisogno di seguire percorsi assistiti. Questi percorsi terminano spesso contro un muro, senza alcun segnale di avvertimento, esattamente come sta avvenendo per il percorso frettoloso e approssimativo con cui si è pervenuti al Pums. Per ciò che riguarda, inoltre, i progetti e la programmazione urbana ci chiediamo se queste scelte siano assistite dalle figure garanti; a titolo indicativo ma non esaustivo richiamiamo quella del disability manager», conclude Cipolletti.
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