PENNE. È tempo di bilanci di fine anno per il sindaco di Penne Gilberto Petrucci. La fine del 2023 segna più o meno la metà del percorso amministrativo iniziato ad ottobre 2021. È più o meno a metà del suo primo mandato da sindaco di Penne. «Il bilancio è positivo. Abbiamo avviato 15 cantieri per la realizzazione di opere pubbliche strategiche, tra cui la riqualificazione dell’edilizia scolastica comunale e dei palazzi dell’ex Tribunale, Caracciolo e Centro per l’Impiego, la riduzione del dissesto idrogeologico e il recupero di chiese storiche, riclassificato il presidio ospedaliero San Massimo in ospedale di base e avviati i lavori di ristrutturazione dell’immobile sanitario, redatto lo schema di variante al Prg, che nelle prossime settimane sarà adottato dal consiglio comunale, e acquisiti gli strumenti per potenziare l’area industriale di Ponte Sant’Antonio: dal 1° gennaio l’area diventerà Zona economica speciale; le imprese che investiranno avranno sostegni fiscali e acceso a semplificazioni amministrative».
Quali obiettivi per il 2024?
«Siamo a metà del mandato amministrativo. Restano da completare l’iter amministrativo per il recupero dell’ex Convento di Colleromano e l’individuazione del nuovo tracciato della strada a scorrimento veloce denominata “Penne-mare”. Abbiamo avviato, inoltre, una interlocuzione proficua con la Asl per l’acquisizione dell’ex ospedale del Carmine e, non per ultimo, puntiamo a individuare i fondi per la riqualificazione della pavimentazione del centro storico con il progetto di rigenerazione urbana. Per la manutenzione della viabilità, per un importo di oltre un milione attraverso i fondi della programmazione FSC 21-27».
Cosa cancellerebbe del 2023 e di cosa va fiero?
«Sicuramente non ho apprezzato le nuove norme nazionali sul dimensionamento scolastico, che penalizzano le aree interne. Sono soddisfatto invece dell’inizio dei lavori all’ospedale, attesi da 1988, e la ricostruzione del nuovo edificio scolastico di via Caselli e l’insediamento del gruppo tessile Brunello Cucinelli sul nostro territorio. E poi c’è un aspetto sociale: abbiamo costituito due Cas per accogliere donne e uomini richiedenti asilo e cittadini ucraini. Un modello straordinario, unico nella provincia di Pescara, che considero il fiore all’occhiello della nostra amministrazione comunale».
L’idea di unire servizi e risorse dell’area vestina come una sorta di Grande Pescara è un suo obiettivo?
«Il mio obiettivo è costruire una forte rete tra i Comuni vestini. È l’unica strategia per inserirci nella riorganizzazione istituzionale legata alla nascita del nuovo Comune costiero Nuova Pescara. Bisogna riequilibrare i servizi sul territorio provinciale per evitare di desertificare le aree interne. Penne dovrà svolgere un ruolo importante. Sul tema, però, noto l’assenza delle istituzioni sovracomunali, concentrate solo a salvaguardare gli interessi della costa».
Il report di Caritas Penne ha evidenziato come nell’ultimo anno siano state 1.500 le famiglie dell’area vestina ad aver bisogno d’aiuto: cosa ne pensa?
«Negli ultimi dieci anni abbiamo subito eventi che hanno impoverito gradualmente le famiglie: dalla crisi economica delle aziende del territorio alla pandemia. Denatalità e chiusura di molte imprese. C’è una vera e propria emergenza sociale. Nel bilancio di previsione, approvato giovedì, abbiamo aumentato i fondi per sostenere le famiglie in difficoltà. Con i nuovi investimenti, puntiamo a recuperare posti di lavoro».
Cosa augura alle famiglie e alle attività economiche della sua città per questo 2024?
«Tanta serenità e felicità. E tanta forza per continuare a vincere le prossime sfide. Noi saremo al loro fianco».