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VASTO. Ha continuato a molestare e spaventare la ex moglie anche in regime di detenzione domiciliare. Per G.L., 36enne di Cupello, giovedì sera si sono aperte le porte del carcere di contrada Sinello a Punta Penna. L’aggravamento della pena è stato deciso dal giudice del tribunale di Vasto Anna Rosa Capuozzo a seguito delle ripetute violazioni dei divieti imposti all’uomo.
Al 36enne in origine era stato vietato l’avvicinamento alla residenza dell’ex moglie, con la quale ha avuto cinque figli. Non avrebbe dovuto né avvicinare né cercare di contattare la ex moglie. Invece G.L. ha violato il divieto di avvicinamento alla casa della donna e sono quindi scattati gli arresti domiciliari due settimane fa.
Ma il 36enne durante il periodo della restrizione domiciliare ha violato un’altra prescrizione, quella relativa al divieto di utilizzo dei social network. Attraverso i social ha infatti iniziato a indirizzare alla donna dei messaggi inquietanti e velatamente minacciosi. La donna si è spaventata e ha avvisato gli inquirenti. Davanti all’ennesima violazione, il giudice Capuozzo ha disposto un ulteriore aggravamento della posizione dell’uomo, disponendo l’arresto in carcere. I carabinieri hanno bussato alla porta di G.L. giovedì sera e lo hanno accompagnato a Torre Sinello.
Il legale di G.L., l’avvocato Mariangela Di Guilmi, ha annunciato l’intenzione di presentare appello contro la custodia cautelare in carcere. «Il mio cliente è un padre di famiglia. Ha cinque figli. Cercheremo di far revocare l’arresto in carcere», afferma l’avvocato. L’accusato naturalmente nega di avere mai avuto intenzioni minacciose.(p.c.)
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