LANCIANO. Servizio mense si cambia. Potrebbe essere pronto per la fine del mese o al massimo entro maggio il nuovo bando per il servizio di ristorazione scolastica per la fornitura di circa 1.500 pasti al giorno nelle scuole dell’infanzia e primarie della città. L’appalto è scaduto quest’anno e da mesi l’amministrazione è al lavoro per redigere la documentazione di un maxi appalto da 6 milioni e mezzo di euro e un bando di gara di tipo europeo cosidetto “sopra soglia”.
Diverse le novità di questa fase procedurale. La prima è che le tariffe subiranno qualche aumento, seppur di pochi centesimi. L’aumento dei costi delle materie prime, di quelli energetici e le recenti prescrizioni e linee guida sull’origine prevalentemente biologica della totalità degli alimenti, hanno dovuto far ritoccare il costo dei pasti. Mediamente Palazzo di città paga per ogni pasto intorno ai 4,40 euro a bambino per 1.400/1.450 pasti giornalieri. Le famiglie invece pagheranno a seconda dell’Isee le tariffe che saranno decise dall’amministrazione. Quest’anno si è pagato da un minimo di 0 a un massimo di 4,60 euro a seconda della fascia di appartenenza senza aumenti, cosa che, tuttavia, non potrà più essere assicurata a causa del lievitare del prezzi e del nuovo bando che dovrà necessariamente tenerne conto. Ma una soluzione per cercare di agevolare il più possibile le famiglie è stata già trovata e dovrà passare al vaglio di uno dei prossimi consigli comunali. Si tratta di una nuova griglia per gli indicatori Isee in base ai quali è previsto il pagamento di un importo per le famiglie a seconda della fascia di appartenenza. «Prima avevamo una fascia unica da 25mila a 70mila euro», spiega l’assessore all’istruzione, Angelo Palmieri, «ma abbiamo deciso di spacchettarla in due “sotto fasce”: da 25mila a 36mila euro e da 36mila a 70mila euro. Gli appartenenti a quest’ultima fascia pagheranno il massimo, mentre per gli Isee superiori a 70mila euro si pagherà il 120%, ovvero con un aumento del 20% rispetto a prima. Sono in pochi gli utenti che avranno l’Isee tra i 36mila e i 70mila euro», aggiunge Palmieri, «invece abbiamo cercato di tutelare le fasce ordinarie, dove risiede la maggior parte della popolazione».
Altra novità riguarda la stesura del maxi bando che è stata affidata all’Agenzia regionale per la committenza. «In questo modo», prosegue Palmieri, «non solo si agevolano gli uffici, ma partecipare ad un bando per questo genere di servizio tramite la Regione ci consente di abbassare i prezzi e di aumentare la qualità, soprattutto per quanto riguarda il settore del biologico. Siamo stati uno dei primi Comuni ad aderire a questa possibilità offerta dalla Regione e che va a tutto vantaggio degli utenti».
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