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ALBA ADRIATICA. “Siamo Alba” supera le 800 firme e si prepara a chiedere un consiglio comunale straordinario per discutere del nuovo lungomare Marconi. Il gruppo di opposizione non è contro il progetto, né contro il decoro dell’infrastruttura più importante, turisticamente parlando, di Alba Adriatica. «I cittadini hanno semplicemente il diritto di conoscere nel profondo il progetto e i dettagli tecnici ricevendo risposte a tante domande, dubbi, interrogativi sull’opera pubblica più importante e costosa e la risposta oltre che dalla politica di governo la vogliamo dai tecnici del nuovo lungomare», afferma il capogruppo Massimo Marconi che domani depositerà firme e richiesta insieme agli altri componenti del gruppo Renato Pantoli, Ambra Foracappa, Valerio Caserta e Laura D’Ambrosio.
Perché scatti il diritto a chiedere il consiglio, da convocare entro 30 giorni dal deposito dell’istanza, occorro 700 firme. “Siamo Alba” ha superato questa quota per cui si farà portavoce dell’istanza dei cittadini. «Non comprendiamo perché fornire risposte alle domande della collettività sia tabù», affermano i consiglieri, «partecipazione e trasparenza sono canoni fondanti dell’agire pubblico e noi vogliamo percorrere le tappe previste dalla legge, dai regolamenti comunali e dallo statuto perché il diritto alla conoscenza venga soddisfatto», aggiunge Marconi che ricorda come il 42 per cento degli elettori abbia scelto “Siamo Alba” per guidare la città. «Non da oggi chiediamo un’assemblea pubblica, bensì da ottobre. Del progetto si parla dal 2019 e non solo oggi. Scelgano sindaco e maggioranza dove svolgere l’incontro aperto alla cittadinanza, l’importante che si faccia alla presenza dei tecnici». “Siamo Alba” ritiene che sia mancato il confronto con la cittadinanza e che quello tra amministrazione comunale e portatori di interesse sia stato un passaggio importante ma parziale.
I dubbi e le incongruenze, poi, sono diversi come ha sottolineato il consigliere D’Ambrosio, tra le carte e le altre relazioni su cui occorre fare chiarezza. C’è, inoltre, la questione del patrimonio arboreo da abbattere e sostituire che secondo il gruppo di opposizione non è affatto chiara, ha sottolineato Pantoli, come pure i dubbi della rotonda di via Isonzo che, una volta che perderà posti auto e carrabilità non permetterà ai bus di fare inversione. «Un bus per tornare indietro dal lungomare dovrà arrivare a Tortoreto e poi rigirare», fa notare Marconi.
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