MOSCIANO. La giunta ha adottato il bilancio di previsione riferito al triennio 2024-2026 che sarà sottoposto al vaglio del consiglio comunale per la metà di gennaio.
Il prospetto finanziario non prevede aumenti di tassazione a copertura delle spese ulteriori, sia in parte corrente, ovvero per il finanziamento della gestione ordinaria, che in parte capitale, impiegata per gli investimenti, e permetterà all’ente di sostenere mutui e potenziamento dei servizi. Il documento contabile ammonta a 6,5 milioni di euro complessivi di spesa corrente, finanziata solo in parte dalle entrate tributarie: il gettito stimato per l’Imu ammonta a 1 milione e 700 euro, per l’addizionale comunale Irpef è di 700.000 euro; per la Tari ammonta a 1,65 milioni di euro, a copertura del costo del servizio. Fondi per 94.000 euro derivano dai diritti di affissione e pubblicità, 86.000 euro di proventi da buoni mensa scolastica (il cui costo del servizio è di 276.000 euro), mentre 28.000 euro i proventi da rette del trasporto scolastico (prezzo del servizio annuale 325.000 euro) e infine 75.000 euro derivati da sanzioni da violazione del codice della strada.
«Abbiamo adottato uno schema di bilancio», afferma il vicesindaco Mirko Rossi, « nonostante le incertezze e i balbettii del governo centrale, che ancora non fornisce risposte definitive agli enti locali sui trasferimenti e sui fondi a disposizione per il 2024. Solo in questi ultimi giorni abbiamo conosciuto l’importo definitivo di alcuni stanziamenti per i comuni, che attendevamo da mesi». Per il vicesindaco, tale prospetto finanziario permetterà anche di gestire, in termini di cassa e spesa corrente, le tante opere pubbliche a valere sui fondi Pnrr, prima fra tutte la costruzione della nuova scuola primaria, i cui lavori sono stati consegnati alla ditta aggiudicataria dell’appalto lo scorso 30 novembre, e che fra gennaio e febbraio avvierà il cantiere. «Si tratta dell’ultimo bilancio di questo amministrazione e dei 10 anni di giunta Galiffi», conclude Rossi, «che certifica un ente in salute, con i conti in ordine e che non ha aumentato la pressione fiscale sulle famiglie». (s.g.)
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