TERAMO. «Il “percorso di tutela” a cui fanno riferimento i sindacati è stato attivato ormai da anni alla Asl di Teramo». Così l’azienda sanitaria replica a Cgil e Federconsumatori, che in un articolo del Centro pubblicato domenica avevano informato i cittadini di essere in grado di aiutarli nel gestire la procedura che consente di evitare le lunghe liste d’attesa per gli esami clinici. «Nello specifico», fa sapere la Asl, «l’utente a cui il Cup rilascia una data fuori garanzia, cioè oltre i termini di legge, può chiedere all’Asl di avere la prestazione, in via surrogatoria e sostitutiva, in libera professione, assumendo sono l’onere economico del ticket, se non esente. Le segnalazioni ricevute, infatti, vengono trasmesse al competente ufficio Cup aziendale e gestite nell’arco di pochi giorni».
«Quindi, per la gestione di tali procedimenti di tutela, vi sono canali istituzionali dedicati e non vi è bisogno, come la casistica dimostra, di alcuna intermediazione, in quanto diritto insopprimibile del cittadino-utente. Dal 2022 ad oggi questa Asl ha già gestito con esito positivo centinaia di istanze afferenti al percorso di tutela», commenta il direttore generale Maurizio Di Giosia. Quella delle liste di attesa è una questione aperta «che questa Asl sta affrontando tramite azioni di diverso genere, dall’istituzione di un servizio di recall per riassegnare gli appuntamenti disdetti, all’attivazione dell’Alpi aziendale con cui la stessa Asl acquista dai propri dipendenti spazi di libera professione, a cui gli utenti potranno accedere pagando solo il ticket, qualora non esenti».