TERAMO. Un’indagine per omicidio preterintenzionale scandita in particolare dal rigore di numerosi incidenti probatori: dopo otto mesi la Procura mette un punto fermo e chiede il rinvio a giudizio di sette persone. Il caso è quello di Marco Monti, il 51enne imprenditore di Città Sant’Angelo che un anno fa venne travolto da un’auto sulla statale 16 a Silvi davanti al night club Zeus. Secondo la Procura quella notte la vittima venne spintonata in strada da Pietro Mercurio, 60enne originario del Napoletano e all’epoca dei fatti gestore del night, al termine di una violenta lite scoppiata a causa di una donna contesa. Mercurio è accusato di omicidio preterintenzionale e per questa ipotesi di reato è stato chiesto il rinvio a giudizio.
Nell’inchiesta, oltre a Mercurio e al conducente della macchina che resta indagato per omicidio stradale, sono finite sono accusa altre cinque persone per reati che vanno dall’intralcio alla giustizia al favoreggiamento personale. Si tratta di due donne che all’epoca dei fatti lavoravano nel night club e di tre collaboratori del gestore arrestato. Per l’accusa alcuni di loro avrebbero assistito ai fatti ma successivamente avrebbero dato delle versioni diverse mentre altri avrebbero aiutato l’arrestato a disfarsi delle immagini del sistema di videosorveglianza. Per gli investigatori, le indagini sono state delegate ai carabinieri, tutti avrebbero innalzato un vero e proprio clima di omertà rendendo ancora più difficoltose delle indagini già molto complesse.Dopo l’avviso di conclusione, il sostituto procuratore Laura Colica ha presentato richiesta di rinvio a giudizio per i sette indagati e ora l’ultima parola spetta al gup che dovrà decidere se mandare a processo o disporre un non luogo a procedere.
Mercurio, dopo un periodo di detenzione prima in carcere poi agli arresti domiciliari, attualmente è libero. L’uomo ha sempre respinto ogni accusa. Secondo l’accusa della Procura, l’investimento avvenne perché l’uomo, al termine di una lite dopo una serata nel locale il 19 aprile del 2022, venne spintonato in strada da Mercurio. Una lite nata a causa di una donna contesa, una ballerina del locale. La vittima finì sulla strada e il conducente della vettura non riuscì ad evitare l’impatto con l’uomo che morì sul colpo.
Un’indagine a cui hanno dato una svolta due momenti, in particolare: l’affidamento da parte della Procura di una consulenza tecnica per la ricostruzione della dinamica dell’incidente e qualche parola di una ragazza, una di quelle che all’epoca lavoravano nel locale. Perché i sospetti, nel fascicolo per omicidio stradale aperto con l’iscrizione dell’automobilista alla guida della vettura che travolse il 51enne, sono nati da un primo esame delle fasi dell’impatto tra macchina e vittima. Ovvero i segni lasciati sul parabrezza della vettura non compatibili con la ricostruzione dell’attraversamento della strada da parte dell’uomo. A questo punto quella consulenza è stata interrotta e le indagini della Procura hanno preso una direzione diversa con tanto di riesumazione del cadavere.
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