LANCIANO. «Che fine ha fatto la nomina a presidente di Lancianofiera?». Se lo chiede il consigliere Pd, Leo Marongiu a margine di un’impasse politica interna all’amministrazione comunale che si è prolungato a dismisura fin dalla predisposizione di una manifestazione di interessi (la prima designazione arrivò dopo oltre un anno dall’insediamento della giunta Paolini). «Dopo la rinuncia con grande dignità di Donato Di Fonzo», interviene Marongiu, «sono passati altri 15 giorni senza ulteriori provvedimenti da parte del sindaco Filippo Paolini. La tempestività nelle decisioni non è il pezzo forte di questa amministrazione. La designazione del nuovo componente per la Fiera tarda ad arrivare», rimarca l’esponente della minoranza, «e questo a riprova del fatto che il sindaco non è convinto rispetto alle soluzioni offerte da un bando che ha messo insieme probabilmente solo le disponibilità personali di chi lo ha sostenuto in campagna elettorale e i desiderata dei partiti che compongono il cartello elettorale che si regge senza non pochi contrasti e acuiti dalle candidature alle elezioni regionali. Il sindaco dovrebbe immediatamente designare il componente di fiducia nel Cda, andando a ricostituire il plenum, e poi riservarsi la possibilità invece di indicare nel Cda quale presidente, secondo l’articolo 15 dello statuto, proprio chi storicamente sta accompagnando le varie stagioni della Fiera, ovvero una persona come l’avvocato Alberto Paone, che ha costruito ottimi rapporti con gli ultimi presidenti Donato Di Campli e Franco Ferrante e che già fa parte del Cda in quota del socio Bper da anni e che vanta conoscenza e stima del personale. Sarebbe un caso eccezionale», conclude Marongiu, «ma si andrebbe a chiudere questa situazione pasticciata con una professionalità». (d.d.l.)
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