
PESCARA. L’amministrazione comunale vuole vendere alcuni suoi beni per fare cassa. E fra questi c’è di nuovo l’ex casa di riposo di via Arapietra, già messa all’asta per ben 2 volte ed entrambi i bandi sono andati deserti. Si tratta di 17 immobili, tra case, terreni, uffici e locali commerciali, con un valore complessivo stimato in 5.379.552 euro. L’elenco è inserito in una delibera, approvata nei giorni scorsi dalla giunta, dal titolo «Piano delle alienazioni annualità 2024».
EX CASA DI RIPOSO L’amministrazione comunale non si è data per vinta. Nonostante due aste flop, l’ex casa di riposo tornerà in vendita nel 2024. Si tratta di un edificio più un’area verde intorno. L’immobile vale, secondo l’ente, 2.485.657 euro, una stima decisamente inferiore rispetto al prezzo a base d’asta di 3.814.000 euro fissato nel maggio 2022. La vendita dell’ex casa di riposo potrebbe significare per il Comune la parola fine a una vicenda lunga e tortuosa, cominciata all’incirca venti anni fa con la chiusura della struttura che necessitava di una completa ristrutturazione per le condizioni di degrado in cui versava. Avviata la gara d’appalto per il restauro dell’immobile, divisa in tre lotti distinti, sono iniziati i problemi che hanno determinato anche un contenzioso con le imprese che si erano aggiudicate il primo e il secondo lotto.
L’immobile occupa 3.310 metri quadrati complessivi ed è composto da tre corpi di fabbrica; è dotato di ampio giardino con vie di accesso carrabili ed è confinante con abitazioni private, punti vendita commerciali e servizi pubblici. Il corpo A si sviluppa su tre livelli. Nei mesi scorsi, il Pd aveva suggerito al Comune di cederlo alla Asl per realizzare una casa di comunità. «L’area dell’ex casa di riposo è un enorme problema di degrado per tutto il quartiere», avevano detto i consiglieri Pd, «e può diventare l’area che ospita le strutture del Pnrr come la casa di comunità della Asl o un asilo nido, salvando i parchi di via 8 marzo e di via Santina Campana».
GLI ALTRI BENI Nel Piano delle alienazioni ci sono altri 16 immobili più o meno appetibili. Nell’elenco figurano una porzione di fabbricato di antica costruzione in cattiva conservazione in via Neto 19, valutata 35.720 euro; un locale di 97 metri quadrati in viale Primo Vere 138, dal costo di 123.250 euro; un locale in via San Marco 392 di 418 metri quadrati, da 278.806 euro; 2 locali uso ufficio di 109 e 81 metri quadrati, valutati rispettivamente 135.600 e 101.205 euro; un locale in via Monte Faito 7 di 73 metri quadrati, da 98.175 euro; un altro locale in via Monte Acquaviva di 47 metri quadrati, da 47.430 euro.
E poi ancora: un’area urbana di 362 metri quadrati in via Polacchi, da 42.770 euro; un lotto di terreno in via Sacco di 756 metri quadrati, da 61.047 euro; 2 locali uso ufficio in via Tirino, entrambi da 275.400 euro; un altro locale in via San Donato 86 di 85 metri quadrati, da 66.385 euro; un fabbricato commerciale in via Aterno 274 di 57 metri quadrati, da 51.000 euro; un locale di 65 metri quadrati in via Sacco, da 36.975 euro; un fabbricato con alloggi popolari in via Lazio 61 a Montesilvano, da 1.237.600 euro.