GIULIANOVA. La coalizione di centrosinistra sceglierà il proprio candidato sindaco attraverso lo strumento delle primarie. Questa è la soluzione al vaglio dei per ora potenziali componenti del cosiddetto “campo largo della sinistra” per sciogliere il nodo candidature in vista delle prossime comunali. A sei mesi dalle elezioni, si è fatta strada l’opportunità di ricorrere alle primarie per chiudere il cerchio anche prima delle regionali. L’ipotesi è venuta fuori giovedì sera, nel corso di una riunione alla quale hanno partecipato Partito Democratico, Nos-Noi e Unione Popolare: assenti questa volta, oltre al Cittadino governante e il Movimento 5 Stelle, anche i civici di “Evoluzione sostenibile” e “Giulianova rinasce”. L’idea che è emersa a seguito dell’incontro resta sempre quella di chiudere al più presto la coalizione di centrosinistra più ampia possibile, in modo tale da poter concretamente provare a sfidare il sindaco uscente Jwan Costantini a giugno. L’invito a presentarsi al prossimo tavolo è rivolto a tutte le forze che si riconoscono nella sinistra progressista e ambientalista, munite di una propria proposta secca, sia in relazione al programma che al nome del candidato. Già nella prossima assemblea di coalizione, prevista a breve, ogni movimento o partito dovrà indicare il nome del proprio candidato sindaco, che sarà successivamente presentato ai cittadini attraverso un incontro pubblico e infine messo al vaglio della cittadinanza mediante lo strumento delle primarie. Tutto ciò rischia di sovrapporsi ai preparativi per il congresso del Pd locale, che ridefinirà il quadro dirigente.
Secondo il portavoce di Unione Popolare Daniele Di Massimantonio, non c’è più tempo da perdere: «I cittadini chiedono unità e chiarezza», afferma, «dobbiamo lavorare attraverso la politica dell’ascolto su questi due fronti: siamo favorevoli alle primarie perché è un esperimento di democrazia partecipativa. Saranno i cittadini a scegliere il candidato sindaco della coalizione, chi non parteciperà a questo progetto unitario dovrà poi rendere conto ai giuliesi».
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