L’AQUILA. Sei posti in giunta e cinque nodi da sciogliere. Per Marco Marsilio da domani comincia una settimana di passione.
Il presidente riconfermato gioca in casa il primo passo per scegliere i sei assessori. Rientra oggi da una vacanza lampo a Londra e già domani, alle 16,30, incontrerà a Pescara i vertici di Fratelli d’Italia, per analizzare voto, vittoria e squadra di governo. Ma il primo dei cinque nodi da districare riguarda proprio il suo partito. Sulla carta, infatti, i posti in giunta riservati all’azionista di maggioranza sono tre, ma il Marsilio bis deve fare i conti con un paio di opzioni connesse alla provenienza territoriale che non combaciano con il criterio di scelta legato esclusivamente al risultato elettorale. Entriamo nel merito con nomi e cognomi. Se il metro fosse tarato solo con l’unità di misura delle preferenze la scelta secca ricadrebbe su Mario Quaglieri (Marsica), Paolo Gatti (Teramo) e Tiziana Magnacca (San Salvo). Ma con Gatti, il secondo più votato in Abruzzo, esiste un patto preelettorale non scritto che lascia aperta la porta a Umberto D’Annuntiis, sottosegretario con delega ai Trasporti uscente e rieletto, il cui ritorno nella squadra di governo, questa volta con una maglia da titolare, piace a Marsilio che punta a dare un’impronta di continuità alla nuova giunta. La seconda opzione è localizzata nel Pescarese che non può restare a bocca asciutta. FdI non nasconde l’esistenza di malumori locali. L’esclusione d’acchito di Luca De Renzis, primo degli eletti in provincia, sortirebbe effetti sulle prossime comunali dove Fratelli d’Italia non può ripetere il risultato delle Regionali. Ma il quarto posto in giunta per De Renzis farebbe saltare i conti. La soluzione però c’è ed è quella di riservargli l’incarico di sottosegretario con delega. Un’ipotesi che può far sciogliere in modo naturale e indolore il secondo nodo generato dai desiderata di Forza Italia.
In questo caso Marsilio avrebbe in mente di indirizzare Lorenzo Sospiri verso la carica bis di Presidente del Consiglio, sempre in chiave di quella continuità di cui si diceva prima; quindi l’aquilano Roberto Santangelo avrebbe il posto di assessore e Daniele D’Amario di sottosegretario. Ma Forza Italia gode di un diritto di scelta conquistato sul campo essendo stato, di fatto, il partito determinante per la riconferma di Marsilio. E chiede sia due assessorati, per Sospiri (magari con l’incarico anche di vice presidente di giunta) e D’Amario, che così farebbero entrare in Emiciclo rispettivamente Paolo Cilli e Mauro Febbo, sia la presidenza del Consiglio per Santangelo.
Non c’è alcun dubbio che questa per Marsilio è la decisione più difficile da prendere perché se accettasse le presumibili richieste di Nazario Pagano rimarrebbe con un solo posto in giunta da distribuire e altri nodi da dipanare. Quel posto non può che andare alla Lega, che poi si giocherà in casa la scelta tra l’aquilano Emanuele Imprudente e il pescarese Vincenzo D’Incecco, con il primo certamente favorito. Ma chi glielo andrà a dire agli alleati della civica “Marsilio Presidente” che per loro resta un predellino? Le legittime richieste forziste infatti aprono un doppio fronte: impediscono a Marsilio di far rientrare in partita, come esterna, Nicoletta Verì e spengono sul nascere le ambizioni di Giovanni Santilli e Luciano Marinucci.
Più che una giunta sembra per ora un cubo di Rubik.