GIULIANOVA. I balneatori di tutta Italia ancora nel caos: gli operatori del settore tornano in piazza a Roma per manifestare contro l’applicazione della direttiva Bolkestein e con loro ci sarà anche una delegazione giuliese. La stagione estiva è ormai alle porte, ma per la categoria dei balneari aleggiano ancora tante incertezze legate alle concessioni demaniali e alle relative gare. La linea del dialogo con il Governo, a cui si chiedeva chiarezza, è stata intrapresa e portata avanti per oltre un anno, ma non ha finora sortito gli effetti sperati, mantenendo gli operatori in una fase di stasi.
«Appena avrò ricevuto tutte le adesioni da parte degli operatori interessati, organizzerò un pullman anche da Giulianova per la manifestazione che si terrà l’11 aprile a Roma, in piazza Santi Apostoli», riferisce il consigliere nazionale del Sib (sindacato dei balneari) Domizio Scilli, «le interlocuzioni con il Governo avute finora si sono rilevate insoddisfacenti per la categoria, quindi si naviga ancora nell’incertezza: alcuni comuni, fra cui quello di Giulianova, hanno dato mandato nei mesi scorsi ai dirigenti per avviare le gare, ma non ancora sono stati definiti i criteri ben precisi per l’assegnazione dei punteggi». Lo spettro del grandi gruppi finanziari resta sempre alle porte, a discapito delle famiglie che da anni gestiscono gli storici lidi e chalet del litorale giuliese: a preoccupare gli operatori del settore, è la probabilità che chi possiede maggiori potenzialità economiche per investire, tolga l’azienda a chi l’ha realizzata e curata nel corso degli anni, per consegnarla al grande capitale. Le preoccupazioni che attanagliano i balneari giuliesi riguardano non solo le gare ma anche l’emergenza bagnini: la stagione balneare è stata prolungata fino al 24 novembre, come viene riportato nell’ordinanza regionale del 5 marzo. «Durante il periodo di balneazione deve essere garantito il servizio di assistenza e salvataggio effettuato dai bagnini», continua il rappresentante del Sib, «ma i bagnini sono ormai a rischio estinzione: reperire personale per vigilare sulla sicurezza delle spiagge è diventata una sorta di caccia al tesoro, i minorenni, a causa di una norma, non possono più svolgere tale servizio e solitamente sono proprio gli studenti dai 16 anni in su a formarsi per svolgere questo tipo di servizio, perché è un lavoro che si svolge per lo più d’estate, quando non vanno a scuola».
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