PESCARA. Ventidue comuni abruzzesi monitorati dallo spazio. Frane e disastri saranno previsti in anticipo attraverso un satellite sentinella che cattura milioni di immagini con una precisione millimetrica. L’Abruzzo rientra in un progetto europeo dal nome suggestivo, Copernicus. La dotazione dell’investimento previsto dal Pnrr per la realizzazione del Sistema di Monitoraggio spaziale è pari a 500 milioni di euro, ripartiti per l’intero territorio nazionale e per il periodo 2022-2026 attraverso un decreto del Mite, il Ministero della Transizione ecologica.
Entro la metà del 2024, il sistema di vigilanza contro le catastrofi deve entrare a regime. Permetterà di stimare il rischio idrogeologico di città e paesi e intervenire prima delle tragedie. Ed è un sistema che trova applicazioni vaste: non solo frane e smottamenti ma anche esondazioni di fiumi e effetti di terremoti e roghi.
Il piano di prevenzione spaziale è partito alcuni mesi fa, in via sperimentale, con i primi 17 comuni posti sotto monitoraggio da un apparato che vede lavorare in sinergia l’Agenzia regionale di Protezione civile, il Dipartimento Infrastrutture e il Servizio difesa del suolo della Regione, l’Università D’Annunzio Chieti Pescara. Ma il numero dei comuni, nei giorni scorsi, è salito a 22 con l’integrazione di altre cinque località vigilate.
Si tratta di Civitella Casanova, Valle Castellana, Carpineto Sinello, Roccaspinalveti e Mosciano Sant’Angelo che si vanno ad aggiungere a Borrello, Lettomanoppello, Civitella del Tronto, Morino, Canzano, San Martino sulla Marrucina, Campli, Roseto, Montebello sul Sangro, Castiglione Messer Marino, Lettopalena, Taranta Peligna, Chieti, Bucchianico, Vasto, L’Aquila e Pizzoli.
Copernicus, il programma di osservazione della terra dell’Unione europea, offre ai comuni monitorati e alla Protezione civile regionale informazione catturate dai satelliti e diffuse attraverso l’applicazione Egms (European ground motion service). Coordinato e gestito dalla Commissione europea, il progetto è stato attuato in collaborazione con gli Stati membri, l’Agenzia spaziale europea (Esa), l’Organizzazione europea per l’esercizio dei satelliti meteorologici (Eumetsat), il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Cepmmt), le agenzie dell’Ue e Mercator Océan, con la partecipazione di Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e di altre organizzazioni scientifiche.
Il programma utilizza enormi quantità di dati provenienti sia dai satelliti sentinella sia da sistemi di misurazione terrestri (che vengono collocati nei comuni in cui la sperimentazione è partita) per fornire informazioni che aiutino i prestatori di servizi, le autorità pubbliche, gli enti regionali e locali, e altre organizzazioni, a migliorare la qualità della vita dei cittadini, in un’epoca in cui la transizione ecologica va cavalcata e dominata, e non subìta. I servizi di informazione forniti da Egms sono peraltro accessibili agli utenti del programma in modo libero e gratuito entrando nel link https://egms.land. copernicus.eu/. Nella schermata iniziale è possibile digitare, in alto, il nome del comune che ci interessa visionare. Sullo schermo compare subito la mappa satellitare di quell’area specifica disseminata di migliaia di punti di rilevamento color verde, giallo o rosso, a seconda degli spostamenti più o meno accentuate del terreno.
L’applicazione permette anche di visualizzare la serie storica degli ultimi 8 anni delle deformazioni del suolo, attraverso una successione sistematica di milioni di fotografie, e fornisce informazioni con precisione millimetrica. E per questo trova applicazione anche per il monitoraggio degli edifici e delle infrastrutture lineari.