GIULIANOVA. Buone prospettive per le imprese di pesca: gli armatori potranno ottenere flessibilità per le giornate di fermo. È vicina la svolta: gli operatori del settore dello strascico chiedono da anni di poter scegliere autonomamente le giornate in cui è vietata l’attività e qualcosa dal Governo si muove. Il sottosegretario all’agricoltura La Pietra, nel corso di una riunione con i rappresentanti di Federpesca tenuta nei giorni scorsi ha avallato la proposta che prevede la possibilità di assegnare un numero di giornate di pesca a ciascuna impresa ittica per l’anno in corso.
L’apertura è accolta con soddisfazione dal presidente regionale di Federpesca Vincenzo Staffilano. «Ci avviamo finalmente verso un percorso positivo per le nostre imprese del quale beneficeranno anche gli armatori dello strascico giuliesi, che potranno scegliere in autonomia le giornate di fermo pesca e di conseguenza il periodo in cui stoppare l’attività lavorativa», riferisce il rappresentante degli armatori, «chiaramente è solo una manifestazione di volontà da parte del Governo: il passo successivo è emanare un decreto legge nel più breve tempo possibile». Secondo il dirigente regionale di Federpesca, il periodo più opportuno per fermarsi è quello primaverile, il più prolifico per la riproduzione delle specie marine dell’Adriatico. Non a caso, anche le vongolare del consorzio Cogevo, che a differenza degli armatori dello strascico, possono stabilire autonomamente il periodo di fermo biologico, a partire dal 1° aprile osserveranno 45 giorni di stop dalle attività di pesca per il rinfoltimento della fauna. Staffilano si dice comunque fiducioso nei confronti del governo. «Ci troviamo oggi vicini ad un cambio di paradigma, un punto di svolta», sottolinea il presidente regionale dell’associazione, «senza una vera innovazione nella gestione della pesca, ci sarà inevitabilmente una crisi irreversibile di questo settore: l’aumento del costo del gasolio e delle spese di produzione, nonché il contenimento dello sforzo di pesca attraverso la riduzione delle attività, ha provocato anche nella marineria giuliese uno stato di sofferenza senza precedenti. Sono ancora molti gli scogli da superare», conclude Staffilano, «ma siamo fiduciosi che il Governo elabori una proposta che individui un numero congruo di giornate da assegnare e che venga incontro alle esigenze di carattere biologico, con la sostenibilità economica delle imprese».
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