L’AQUILA. «Nessun caso politico e non si tratta di un commissariamento». Fa discutere la vicenda della nomina, da parte del sindaco Pierluigi Biondi, di due dirigenti comunali nei ruoli di direzione e vigilanza e referente tecnico all’interno del Centro turistico del Gran Sasso, società partecipata dell’ente che gestisce gli impianti di Campo Imperatore. A prendere la parola, dopo che l’amministratore unico del Ctgs Dino Pignatelli ha parlato di operazione concordata con l’amministrazione, è il consigliere comunale con delega alle Politiche della montagna, Luigi Faccia: «A me non risulta alcun commissariamento», spiega Faccia, «visto che deve essere nominata una figura apicale, come previsto nel contratto di servizio del Centro turistico approvato dal consiglio comunale a dicembre del 2022, dove è stato inserito un emendamento per l’espletamento di un apposito concorso. Nel frattempo, data anche la mole di lavoro che grava sull’azienda, è stato individuato un direttore amministrativo pro-tempore». L’incarico conferito dal sindaco alla dirigente Maria Pia Mazzocca ha scadenza al 30 giugno 2024, salvo proroghe. Nelle ultime ore sono girate voci anche su ipotetiche dimissioni, che Pignatelli avrebbe proposto a Biondi prima della firma del decreto. Dimissioni che il sindaco avrebbe respinto e che di fatto non sono state presentate. A sollevare la polemica politica è stato il consigliere dell’opposizione Paolo Romano: «Se si sono ravvisate situazioni di mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati», dice, «si deve prendere atto della situazione e si deve revocare l’incarico all’amministratore unico. Ma se così non è, si proceda con trasparenza e correttezza all’emanazione del bando per l’individuazione del nuovo direttore». Faccia replica: «La parola vigilanza ha fatto pensare al commissariamento. Ma in realtà tutte le società partecipate del Comune sono sottoposte a controlli. Credo che sul futuro del Gran Sasso serva soprattutto unità. E il deficit di bilancio di 268mila euro è imputabile a una serie di cause, come gli aumenti dei costi generali, la carenza di neve, la mancata attivazione del parcheggio estivo». (r.s.)