L’AQUILA. Una nuova legge sulla qualità dell’architettura che in Abruzzo dovrà facilitare la rimessa in gioco, la trasformazione, la ristrutturazione del patrimonio esistente. Insomma, una legge che deve creare o salvare la bellezza. La giunta regionale l’ha deliberata martedì scorso, ora verrà trasmessa al Consiglio Regionale che avrà l’opportunità di migliorarne ulteriormente il testo prima del voto in aula e della promulgazione. La norma è composta da 12 articoli.
LA SINTESI.
Riqualificazione del tessuto urbano, attenzione alla sostenibilità degli edifici, prevenzione della vulnerabilità sismica, abbattimento delle barriere architettoniche e rigenerazione delle aree degradate, sono gli obiettivi principali. In pratica la norma istituisce un fondo dedicato ai Comuni con popolazione fino a 5mila abitanti, per incentivare i concorsi d’idee come spazio per esprimere il talento e la competenza delle numerose professionalità abruzzesi. Un sistema che fornirà agli amministratori locali gli spunti progettuali su cui lavorare. Inoltre la proposta di legge prevede la creazione anche di un Fondo di rotazione regionale per le progettazioni che consentirà ai sindaci di avere piani di lavoro pronti per accedere a forme di finanziamento. La buona architettura verrà peraltro sostenuta attraverso l’istituzione del Premio regionale per la migliore tesi in architettura e del Premio per la migliore opera realizzata in Abruzzo.
Significativa per la tutela del nostro patrimonio storico e architettonico è anche la possibilità della Regione di stipulare dei protocolli d’intesa con le Università.
A CHI INTERESSA.
La platea dei portatori di interesse è certamente vasta considerando quanti sindaci e professionisti nel campo dell’architettura e dell’ingegneria nonché il popolo degli studenti universitari, avranno la possibilità di mettere in campo idee, e le imprese specializzate nel recupero di beni storici e architettonici che poi le potranno realizzare. Vale quindi la pena entrare, in anteprima, nei dettagli della legge che rappresenta una vera novità.
IL CONTENUTO.
«La Regione riconosce l’elevato valore culturale e sociale dell’architettura quale forma di espressione artistica essenziale per il benessere e il miglioramento dello stile di vita dei cittadini e, al contempo, simbolo identitario per l’intera comunità regionale», è l’incipit dell’articolo 1. Ma la sostanza si trova nei successivi articoli, dal 4 all’8.
«Al fine di promuovere la qualità della progettazione, è istituito il Fondo concorsi idee, cui possono accedere i Comuni con popolazione fino a 5mila abitanti», si legge nell’articolo 4, «le risorse sono assegnate nella misura massima di 20.000 euro attraverso una delibera della giunta regionale». Passiamo all’articolo 5: «La Regione istituisce il Premio regionale per l’architettura abruzzese, assegnato, ogni anno, alla migliore opera realizzata sul territorio regionale, sia in ambito pubblico che privato, in grado di dimostrare una combinazione di talento, visione e impegno e che ha prodotto contributi consistenti e significativi all’immagine della comunità regionale e all’ambiente costruito attraverso l’arte dell’architettura».
LARGO AGLI ATENEI.
Le università entrano in campo con l’articolo 6 che istituisce «il Premio regionale per la migliore tesi in architettura, il cui valore non può essere superiore a 5.000 euro, ed è assegnato con cadenza annuale alle migliori tesi di laurea o di dottorato in architettura, redatte nei ventiquattro mesi precedenti, da neolaureati o dottori di ricerca nelle Università italiane». Ed è anche interessante sapere che il Premio prevede due sessioni: l’una riservata alla nuova architettura, l’altra al recupero, restauro e valorizzazione del patrimonio storico-architettonico. Ma ancora più sostanzioso è l’articolo numero 7.
IL FONDO RICCO.
La Regione «con riferimento agli interventi di riuso e rigenerazione di aree urbane particolarmente degradate che necessitano anche di interventi di demolizione ai fini della sostituzione edilizia, favorisce la progettualità dei Comuni attraverso l’anticipazione delle risorse (quindi è un cosiddetto fondo a rotazione) per la copertura finanziaria delle spese occorrenti per la redazione dei progetti». Nel comma successivo viene ulteriormente specificato che: «Possono accedere al Fondo di rotazione regionale per la progettazione i Comuni, anche in forma associata, con popolazione pari o inferiore a 15.000 abitanti. L’importo complessivo erogabile a titolo di anticipazione è fino a 50.000 euro». La priorità, in questo caso, spetta al 20 per cento dei piccoli Comuni fino a 5mila abitanti, di cui si parla nel precedente articolo 4, solitamente non dotati di un ufficio tecnico strutturato. Di università poi si occupa anche nell’articolo 8: «La Regione», recita la norma, «può stipulare protocolli d’intesa con le Università per inserire nei corsi di laurea corsi dedicati allo studio e all’approfondimento delle tecnologie costruttive e dei materiali, nonché degli elementi architettonici tipologici del territorio regionale».
LA DOTAZIONE.
Siamo arrivati alla fine, cioè al penultimo articolo, l’11esimo, che per ora stanzia 130mila euro l’anno per rendere operativi nel 2024 gli articoli 4,5 e 6, e ben 2 milioni di euro per il numero 7. Ma è solo l’inizio.
INFINE IL COMMENTO.
«Apprendo con grande soddisfazione l’approvazione da parte della giunta Marsilio della proposta di legge sulla Qualità architettonica contento di aver collaborato nella promozione e nella stesura di questo innovativo testo», dichiara il senatore abruzzese di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi sottolineando l’importanza dell’iniziativa messa in campo. «La grande bellezza della nostra regione è data dall’eccezionale sistema ambientale di cui beneficiamo e da un ricco patrimonio storico e architettonico che ci è stato tramandato», aggiunge il parlamentare, «ogni classe dirigente che ha la responsabilità di amministrare un territorio ha il compito di salvaguardare e migliorare il luogo che ha ereditato. In questo contesto, il progetto di legge ha ambizioni elevate. Un riconoscimento», conclude Sigismondi, «va tributato a tutte le professionalità che hanno lavorato sul testo di legge».
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