SULMONA. È finito davanti al giudice Pierluigi Rollo, detenuto del carcere di massima sicurezza di Sulmona, per aver ricevuto un telefono cellulare dalla zia che gli aveva spedito un pacco. A rinvenire il dispositivo era stata la polizia penitenziaria nel corso di un controllo di routine sugli oggetti destinati ai reclusi. La procura gli ha contestato l’accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti. L’imputato ha respinto le accuse sostenendo che, il pacco proveniente dalla Puglia, non era destinato a lui. La sentenza arriverà il prossimo 25 marzo. I fatti risalgono allo scorso anno e precedono l’inchiesta più ampia dei telefoni dietro le sbarre che avevano portato l’autorità giudiziaria a processare e condannare ben nove reclusi della struttura. Sotto la lente della magistratura era finito anche un agente penitenziario. Nel frattempo è stato eseguito il trasferimento di un collaboratore di giustizia che si era reso protagonista di azioni eclatanti, arrivando perfino a tentare di strangolare un agente penitenziario. (a.d.a.)