CELANO. Santilli vara la nuova giunta, ma la staffetta è solo a metà. A dieci giorni dall’azzeramento dell’esecutivo il sindaco, Settimio Santilli, ha riunito i suoi e annunciato il nuovo assetto. Piero Ianni, per il quale si era ipotizzata più volte un’esclusione dalla giunta, è stato confermato vicesindaco con delega alla città e protezione civile. Resterà anche Antonella De Santis, assessore alle politiche giovanili e sanità. Passati dal consiglio alla giunta Divina Cavasinni (pari opportunità, politiche della famiglia e cimiteri), Antonio Di Renzo (Pro loco, enti sovracomunali e parco Sirente-Velino) e Valeriano Fidanza (sport e borghi). Tornano in consiglio, ma con incarichi specifici, Lisa Carusi che manterrà le deleghe all’istruzione, polizia locale, fondi europei e Pnrr, Ermanno Bonaldi (urbanistica, ricostruzione privata post terremoto) e Cinzia Contestabile (bilancio, commercio e associazioni). A Dino Iacutone è andata la delega all’agricoltura, ambiente e pascoli e a Silvia Morelli, che è anche presidente del consiglio, politiche sociali e disabilità. «Abbiamo dato seguito a un impegno che tutti avevamo assunto dal momento dell’insediamento», ha commentato il sindaco Santilli, «è prevalso il senso di responsabilità e ragionevolezza da parte di tutti, a partire dagli assessori uscenti, fino a Morelli e Iacutone. La rotazione continuerà nel tempo e riguarderà anche chi ora è stato confermato Ianni e De Santis, che in questa fase sono stati mantenuti in giunta essendo stati i più votati nel 2020 e per questioni oggettive dovute alle quote rosa». Per il consigliere d’opposizione Calvino Cotturone «nessuna novità, solo esercizio del potere e spartizione della torta. Chi reclamava lo stipendio da assessore è stato accontentato. Una rotazione che mira solo agli interessi privati a discapito della collettività». Secondo il consigliere di minoranza Gaetano Ricci. «Nonostante le parole rassicuranti del sindaco è evidente la situazione di stallo e di difficoltà politica che sta vivendo la maggioranza. Nel cercare di accontentare tutti con questo rimpasto, non ha accontentato nessuno e la città ne pagherà le conseguenze». Per il segretario del Pd locale, Ermanno Natalini, «è prevalsa la logica dei capricci e della fedeltà al sindaco, lasciando alla città un esecutivo paralizzato». (e.b.)
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