CHIETI. Opposizione divisa sulla variante al piano regolatore per il Centro d’accoglienza migranti della Fondazione religiosa “Figlie dell’amore di Gesù e Maria” di suor Vera D’Agostino, a Brecciarola. Il provvedimento, approvato nello scorso consiglio comunale con 17 voti (3 contrari, 7 astenuti e un presente non votante), ha spaccato l’opposizione teatina che sul tema pensava di arrivare in aula compatta. «Siamo stati gli unici a votare contro», dicono Giampiero Riccardo (Chieti Viva), Bruno Di Iorio (Lista Di Iorio Sindaco) e Serena Pompilio (Azione Politica), «delibera poi approvata in consiglio comunale dall’intera maggioranza del sindaco Ferrara e da una parte d’opposizione. Pur riconoscendo l’alto valore del servizio espletato dalla fondazione, per noi nulla può essere fatto senza il tramite politico e istituzionale. Così come presentato, il progetto rischia di essere fine a se stesso, con preoccupanti ricadute territoriali, soprattutto in una zona di confine come Brecciarola già profondamente gravata da innumerevoli problematiche e ferita anche dalle recenti vicende dell’ampliamento della linea ferroviaria. Noi crediamo in un’accoglienza possibile, frutto di un lavoro sistemico di tutto il territorio locale, con il supporto di tutte le istituzioni, in sinergia e tenendo sempre in debita considerazione il benessere e la sicurezza dei propri cittadini».
Alla variante sul Centro profughi sono stati favorevoli anche i tre consiglieri di Fratelli d’Italia Carla Di Biase, Giuseppe Giampietro e Roberto Miscia.
«Il provvedimento ha superato tutti gli iter amministrativi», spiega Di Biase, «non per ultimo la votazione in Provincia, a oggi non c’era nessun elemento che potesse portare a un voto negativo. Il nostro non è mai stato un voto a prescindere, abbiamo ravvisato la presenza del Via (Valutazione impatto ambientale) e per questo siamo stati favorevoli».
Il sì è arrivato anche dai consiglieri di minoranza Maurizio Costa (Forza Chieti) e Damiano Zapppone (Forza Italia). «Siamo da sempre sensibili al sociale e riteniamo utile alla città che ci sia un luogo dove migranti, disabili e categorie svantaggiate possano essere accolti», dicono i due, «inoltre, oltre a svolgere una funzione sociale, questo centro di accoglienza risponde anche all’esigenza di evitare che gli stessi migranti vaghino per la città, come purtroppo avviene in realtà a noi vicine e non solo nelle grandi città». (e.g.)
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