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GIULIANOVA. Nella frazione Case di Trento riprendono i lavori per installare l’antenna 5G di telefonia mobile. Dopo la pausa forzata dovuta alle controversie legali fra Comune e la ditta di telecomunicazioni Inwit, gli operai nei giorni scorsi hanno riattivato il cantiere che prevede il posizionamento di un pilone in acciaio alto ben 34 metri destinato a ospitare l’impianto per la connessione ad internet. L’esito favorevole del ricorso presentato dalla ditta installatrice al Tar ha sancito la ripresa delle operazioni, nonostante le proteste del comitato spontaneo dei cittadini “Case di Trento contro l’antenna 5G” e i tentativi del Comune di fermare il progetto, con l’obiettivo di avallare le esigenze manifestate dai residenti, preoccupati per le eventuali ripercussioni delle emissioni elettromagnetiche sulla salute delle persone, in particolare di coloro che abitano nelle vicinanze. Il pilone in acciaio sarà posizionato in prossimità del tracciato autostradale: vane si sono rivelate le richieste di spostamento avanzate dall’ente comunale e dal comitato, che in passato ha organizzato diverse iniziative di protesta, come una raccolta firme e dei gazebo informativi. Tuttavia, la volontà della ditta Inwit è prevalsa, dando seguito alla riattivazione del cantiere: nella sentenza del tribunale amministrativo regionale, veniva proprio specificato che «per la realizzazione di infrastrutture per impianti di telefonia, occorre solo l’autorizzazione unica che assorbe in sé anche i profili edilizi ed urbanistici dell’intervento». Pertanto la mediazione fra Comune e la ditta installatrice, con cui si richiedeva lo spostamento del manufatto, non è andata a buon fine. «Sarebbe stata auspicabile una collocazione diversa», afferma l’assessore Paolo Giorgini, «ovviamente ci sono delle leggi nazionali che governano la situazione legata alle antenne e quindi non è stato possibile impedirne il montaggio: il Comune ha fatto tutti gli accertamenti del caso sulle regolarità».
Una volta completata la costruzione del pilone, saranno avviate le procedure per l’installazione dell’antenna telefonica 5G. Tuttavia, prima che ciò avvenga, saranno necessarie successive procedure volte a ottenere il parere favorevole di Asl e Arta (Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente) che dovranno verificare che le emissioni elettromagnetiche rispettino i limiti di legge sulla sicurezza. Nonostante le resistenze e le contestazioni, il progetto sta avviandosi dunque verso la sua conclusione, lasciando però l’amaro in bocca ai tanti residenti, che attraverso le azioni intraprese dal comitato, si erano battuti per cercare di spostare il traliccio, ritenuto troppo vicino alle loro abitazioni.
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