CHIETI. Il tribunale ha dato l’ok allo sblocco degli stipendi, ma i soldi non arrivano. Rischia una Pasqua amara il centinaio di dipendenti della Asp Chieti (Azienda pubblica di servizi alle persone) di cui fanno parte gli istituti riuniti San Giovanni Battista che danno assistenza a oltre 100 ricoverati, tra anziani, disabili e inabili.
Lo scorso 13 marzo è arrivato il provvedimento del giudice Francesco Grassi che ha annullato il pignoramento da 3 milioni di euro proposto da una delle cooperative che lavora per il San Giovanni Battista, ma lo sblocco del conto corrente, subito comunicato dal presidente del cda Asp Concezio Tilli alla banca tesoriere, non ha sortito l’effetto prodotto.
Dopo oltre due mesi senza stipendi, i lavoratori, che non hanno mai smesso di prestare assistenza ai malati, non ce la fanno più. E la rappresentanza sindacale unitaria alza la voce.
«Il giudice ha dichiarato la nullità del pignoramento ricevuto», dicono Rosalia Pini (Cisl), Federica Diodato (Fials), Emma De Vincentiis (Cgil) e Patrizia Paolini (Uil), «ma a stare alle comunicazioni della direzione Asp, la banca tesoriere si è arrogata il diritto di non sbloccare ancora il conto corrente, continuando a lasciare dipendenti e fornitori senza soldi. Stiamo ancora attendendo le due mensilità di gennaio e febbraio, non vorremmo che saltasse anche marzo. I dipendenti continuano a garantire l’assistenza in maniera corretta e professionale, assicurando un livello di cura sempre alto ai più di cento assistiti del San Giovanni, ma ormai i disagi sono diventati enormi. E se la situazione non viene sbloccata, temiamo che disagi si creeranno presto anche per gli assistiti, per l’impossibilità di acquistare farmaci e beni di prima necessità. Come rappresentanza sindacale unitaria chiediamo urgentemente che la situazione venga subito sbloccata».
Il pignoramento era stato presentato da una cooperativa che aveva prestato lavoro per la Asp e che non era stata pagata. Il tribunale ha però riconosciuto lo scudo dell’articolo 159 del Tuel (Testo unico degli enti locali) alla Asp, giudicando di conseguenza impignorabile la somma. Dal giorno della comunicazione alla banca tesoriere, Intesa San Paolo, è però ormai passata quasi una settimana e nulla si è ancora mosso. I lavoratori non ce la fanno più ad andare avanti con questo clima di incertezza che inizia a mettere a rischio anche il livello assistenziale.