TERAMO. È finito a processo per aver maltrattato, picchiato e minacciato di morte la moglie davanti ai due figlioletti. Un operaio quarantenne teramano è stato rinviato a giudizio dal gup Roberto Veneziano.
Secondo le accuse della Procura, tutte da dimostrare nel corso del processo, l’uomo in più occasioni avrebbe minacciato e picchiato la donna sua coetanea anche davanti ai bambini. Violenze che sarebbero avvenute sia all’interno dell’abitazione sia all’esterno, in particolare quando la donna era in compagnia di alcuni familiari. Per questo, sostiene la pubblica accusa, la donna più volte sarebbe stata costretta a lasciare l’abitazione con i figli.
Successivamente ci sarebbero stati vari tentativi di riconciliazione tutti naufragati, secondo la ricostruzione della Procura, per la presunta violenza dell’uomo. Quando la donna è tornata, sarebbero riprese botte e minacce di morte con lei che per un periodo è stata ospitata in una casa protetta.
In particolare la Pubblica accusa ne sottolinea una che sarebbe avvenuta l’anno scorso. In quell’occasione l’uomo con un coltello in mano avrebbe gridato alla donna: «Se non te ne vai ti uccido».(d.p.)