AVEZZANO. «La Marsica ha contato oltre 30mila morti (10mila ad Avezzano) e interi paesi distrutti. Oggi, però, vogliamo celebrare la capacità del popolo di Avezzano e marsicano di farsi forza e di rialzarsi. Un’immane tragedia che ci spinge a testimoniare, ma anche ad andare avanti». Sono le parole del primo cittadino di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, ad aprire la giornata dedicata all’anniversario del terremoto. Alle 7.53 del 13 gennaio 1915 la terra cominciò a tremare seminando morte e distruzione. Sono trascorsi 109 anni da quella tragedia destinata a segnare per sempre la storia della città e della Marsica.
il MEMORIAL
La giornata del ricordo ha avuto inizio al Memorial sul Monte Salviano con la deposizione di una corona d’alloro ai piedi del monumento dedicato alle vittime del terremoto. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il prefetto dell’Aquila Giancarlo Di Vincenzo, e il vescovo dei Marsi, monsignor Giovanni Massaro. «Credo che i ragazzi abbiano una sensibilità maggiore di tanti adulti sul tema della pace e del rispetto dell’ambiente», ha proseguito il sindaco Di Pangrazio nel suo discorso, «mentre nella ricostruzione della memoria e dell’identità dobbiamo aiutarli a capire quanti sforzi e sacrifici hanno fatto i concittadini di allora per rimettere in piedi la città».
PIAZZA SAN BARTOLOMEO
Propio per questo nella cornice delle celebrazioni, gli studenti e le studentesse delle scuole superiori di secondo grado della città sono stati invitati nella rinnovata piazza San Bartolomeo, dove si trovano i resti della città distrutta. Ad accoglierli c’era il dottor Luigi Marino, delegato del sindaco per i lavori di restyling dell’area dell’ex Collegiata, eletta ad agorà della memoria. Qui gli studenti e le studentesse hanno potuto toccare con mano i resti di quella città spazzata via dalla furia della terra.
IL CONVEGNO
Importanti momenti di riflessione e di confronto sulle nuove tecniche di Protezione civile, sui rischi e sulle possibilità di crescita nell’ambito della prevenzione antisismica sono stati affrontati al castello Orsini dal professor Paolo Boncio del Dipartimento di Ingegneria e Geologia dell’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara, dall’ingegnere Maria Basi dell’Agenzia regionale della Protezione Civile e dall’ingegner Marco Tobia, responsabile sicurezza dei Laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. In particolare l’ingegner Tobia ha ricordato come i laboratori siano stati voluti in Abruzzo dall’illustre fisico Antonino Zichichi anche per «trasferire alle scuole e alle università tecnologie, conoscenze e ricerche sui neutrini così come quelle sulla prevenzione sismica. Uno scambio di informazioni e pratiche che può rendere la regione un punto di riferimento sui metodi più innovativi per la prevenzione dei rischi». Argomento trattato anche dall’ingener Basi, la quale ha ricordato il lavoro partito da tempo nell’ambito della programmazione degli interventi di mitigazione del rischio sismico. «Lavoro che vede Avezzano tra i progetti pilota per gli studi sulla microzonazione». Tema quest’ultimo approfondito anche dal professor Boncio che ha detto: «Abbiamo completato lo studio ed oggi il comune potrà disporre di risultati e cartografie avanzate di valutazione della pericolosità sismica locale anche per conoscere il comportamento dei terreni, nelle varie zone della città, durante un terremoto». Il seminario è stato introdotto da un momento musicale a cura dell’Orchestra da Camera dell’Istituzione Musicale Abruzzese, diretta dal Maestro Francesco Fina e dall’esibizione del tenore Benedetto Agostino, di Mariachiara Di Cosimo al clarinetto e Flavio Troiani all’oboe che si sono esibiti sullo scorrere delle immagini del video sul sisma realizzato dal preofessor Angelo Stornelli.
LE AUTORITà
Tra le autorità presenti alle celebrazioni il presidente delle Associazioni d’Arma, il capitano Floriano Maddalena, l’assessore regionale Mario Quaglieri, i consiglieri regionali Simone Angelosante e Massimo Verrecchia, i rappresentanti delle forze dell’ordine e tanti sindaci. La giornata si è chiusa con la messa del vescovo Massaro a don Orione e con lo spettacolo di Giacomo Proietti al teatro don Orione.
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