VASTO. Dovranno comparire davanti al Gip del tribunale per i minori i tre adolescenti che avrebbero costretto una ragazzina di 14 anni ad atti sessuali, filmando la scena e diffondendo le immagini fra i compagni di classe. La decisione è stata presa a seguito della perizia a cui è stata sottoposta la quattordicenne. Una psicologa e altri esperti hanno eseguito un’analisi lunga e delicata. La perizia ha stabilito che la ragazza è lucida e affidabile e il suo racconto attendibile. Le accuse nei confronti dei tre sono gravi: violenza sessuale e diffusione di immagini hard.
Soddisfatto l’avvocato Antonio Boschetti che rappresenta la famiglia della giovane vittima. «È una storia davvero molto brutta che ha distrutto la vita della figlia dei miei clienti», dice l’avvocato Boschetti. «Nonostante una dei tre indagati all’epoca dei fatti non avesse ancora compiuto 14 anni, la Procura per i minorenni del tribunale dell’Aquila ha rigettato la richiesta di non punibilità della ragazzina nell’interessa della stessa».
Stando alle accuse la ragazzina sarebbe stata costretta da un amico di 16 anni e dall’amichetta di 13 anni a fumare marijuana e subito dopo ad avere un rapporto con un ragazzo di 15 anni. La sequenza hard è stata ripresa dal sedicenne. La vittima, incapace di intendere quello che stava accadendo a causa dell’assunzione di sostanze stupefacenti, il giorno dopo non ricordava nulla. Arrivata a scuola ha scoperto che il video ripreso dal sedicenne era stato inviato a tutti i compagni di classe. Per la ragazza è stato un trauma terribile. Delicata la posizione del sedicenne che ha realizzato il filmato. A difenderlo davanti ai giudici aquilani sarà l’avvocato Tristana Di Bucchianico. Il ragazzo ha sempre sostenuto che a diffondere il filmato a luci rosse non sarebbe stato lui ma la ragazzina di tredici anni. La vicenda sarà ricordata nell’udiena a porte chiuse. «Per la vittima sarà comunque un momento drammatico perché dovrà rivivere quella terribile esperienza», rimarca l’avvocato Boschetti. (p.c.)
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