TERAMO. Ambienti inadeguati, materiali didattici scarsi, formazione carente e contratto inappropriato. È la «gravissima gestione» degli asili nido denunciata dai sindacati. Le Funzioni pubbliche di Cgil e Cisl, alla luce dello «scellerato comportamento» dell’amministrazione, che di fatto secondo le accuse svilisce un servizio considerato il «fiore all’occhiello della città», proclamano lo stato di agitazione e minacciano lo sciopero. L’elenco delle contestazioni mosse dai sindacati è lungo e già più volte sottoposto agli amministratori, ma a quanto apre senza alcun riscontro. «Tanti i momenti di confronto», evidenziano Mauro Pettinaro (Cgil) e Marco De Febis (Cisl), «in cui il Comune ha dimostrato non rispetto nei confronti del personale».
le accuse dei sindacalisti
Secondo loro alle educatrici dipendenti dell’ente, tanto per cominciare, è negato «un contratto lavorativo adeguato alle mansioni svolte» a differenza di quanto accade per il personale delle cooperative che gestiscono i nidi privatizzati. C’è poi il problema della formazione. Il personale ha chiesto all’amministrazione di dare seguito all’impegno di istituire il gemellaggio con Reggio Emilia, all’avanguardia nei servizi educativi per la prima infanzia, organizzando una visita al nido “Loris Malaguzzi”. Anche su questo fronte però la risposta è stata negativa. Sindacati e lavoratori rivendicano, dunque, una «formazione obbligatoria di alta qualità», sul modello reggiano, che risulterebbe «più significativa e importante della proposta svolta nel corso dell’anno senza confrontarsi con le esigenze reali del personale, impegnando quasi tutti i sabati del mese con orari improponibili». A livello strutturale l’emblema dell’inefficienza è stato il centro estivo. «Ha accolto i tanti bambini con una temperatura superiore ai 40 gradi», ricordano Pettinaro e De Febis, «solo nella penultima settimana sono arrivati prima un ventilatore da dividere per tre classi e la cucina e, in seguito a nuove sollecitazioni da parte del personale stremato, quattro Pinguini che hanno portato al sovraccarico il datato impianto elettrico, andato in corto circuito mettendo di fatto in pericolo personale e bambini». Il centro estivo è già in programmazione per il 2024, ma «non è altrettanto previsto l’adeguamento delle strutture», Negli asili mancano anche arredi che garantiscano comfort e sicurezza e materiali didattici appropriati alla fascia 0-3 anni.
Le iniziative di lotta
Il personale ha «tentato più volte il dialogo» con gli uffici e l’amministrazione, ma anche nell’ultimo incontro del 28 novembre «ha dovuto amaramente constatare il totale disinteresse verso tutte le questioni poste». Nell’assemblea di giovedì, dunque, le educatrici hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione. «Le parole non bastano più», concludono Pettinaro e De Febis, «la Città di Teramo ci dice che non ha a cuore il proprio futuro perché non ha cura del presente educativo dei bambini e delle bambine». Lavoratori e sindacati hanno avviato così la procedura di raffreddamento in prefettura e se non riceveranno le risposte auspicate indiranno lo sciopero e ulteriori iniziative di protesta.
la risposta morbida
La replica dell’assessore all’istruzione e vice sindaco Stefania Di Padova è improntata a toni concilianti. «Per l’amministrazione gli asili nido sono un bene prezioso nei confronti del quale abbiamo già dimostrato grande attenzione», evidenzia, «continueremo in questa direzione andando incontro alle esigenze del personale a cui riserviamo la massima considerazione». Di Padova tiene a sottolineare, inoltre, «l’apertura» nei confronti delle richieste che provengono dalle educatrici e la «volontà di collaborare ancora con i sindacati, pur nel rispetto dei ruoli nella ricerca della mediazione sulle questioni poste».
©RIPRODUZIONE RISERVATA