L’AQUILA. Quasi 4,5 milioni di euro spalmati su due opere destinate a sciogliere una volta per tutte il nodo dell’attuale inaccessibilità del centro storico. Almeno stando ai piani di Comune e consiglio regionale. Il bandolo della matassa mobilità cittadina è nei sotterranei del terminal di Collemaggio, teatro dell’imminente apertura dei cantieri del tapis roulant e dell’ascensore di viale Rendina, già in corso. Due opere diverse ma complementari, tenute insieme da una galleria in piano i cui lavori di scavo partono oggi. L’obiettivo è quello di restituire alla città un megaparcheggio doppiamente strategico per il 2025 (anno giubilare), in grado altresì di offrire a cittadini e turisti diverse soluzioni di accesso al centro storico in vista del 2026, l’anno della Capitale italiana della cultura.
gli ascensori
«Si parla sempre di collegamento meccanizzato, al singolare, ma saranno due gli ascensori, ognuno della capienza di 8 persone, che faranno la spola tra la quota del parcheggio del terminal e quella di viale Rendina, e viceversa» spiega il rup Mario Speranza. «I lavori di scavo del vano ascensori sono partiti a giugno dell’anno scorso e dovrebbero terminare nella prima parte del 2025, salvo complicazioni. Si tratta di un intervento complesso, se solo si considera che stiamo operando ad una profondità di trenta metri sottoterra, a ridosso di abitazioni e mura urbiche. In ogni caso oggi cominciamo con gli scavi della galleria di collegamento tra le due opere, che contiamo di terminare nel giro dei prossimi mesi, per poi partire con le opere di finitura e di montaggio degli apparati meccanici». Il tutto per un quadro economico complessivo di circa 3 milioni di euro.
«Per quanto riguarda lo scavo del pozzo degli ascensori siamo giunti a 16 dei 32 metri totali di profondità che serviranno per raggiungere il livello del parcheggio del terminal» aggiunge Paolo Costanzi, a capo della direzione attività amministrativa del consiglio regionale. «C’è stato un rallentamento perché abbiamo trovato uno strato di roccia di 11 metri che non possiamo rompere utilizzando esplosivi, vista la vicinanza alle abitazioni, per cui dobbiamo procedere per gradi con il martello pneumatico. Stesso discorso vale anche per la galleria di 35 metri in piano che collegherà l’imbocco del tapis roulant a quello degli ascensori, dove al contrario abbiamo a che fare con l’arenaria, che è friabile, quindi dobbiamo procedere utilizzando centine e cemento armato. Una volta completata l’opera, il cittadino impiegherà tra gli 8 e i 10 minuti per arrivare a viale Rendina dopo aver parcheggiato al terminal».
«Fermo restando la nostra intenzione di riconsegnare tutto al più presto, pronostici precisi non si possono azzardare viste le complicazioni che abbiamo incontrato e che potremmo incontrare di nuovo, ma indicativamente impiegheremo altri 5 o 6 mesi per ultimare sia il tunnel che la messa in opera dei due ascensori, spiega Giuseppe Luciani, direttore del consorzio Pangea, che ha in capo entrambe le opere di scavo per conto del consiglio regionale.
TAPIS ROULANT
«Siamo attualmente in fase di aggiudicazione e nel giro delle prossime settimane affideremo i lavori» ricorda il funzionario Usra del Comune Luca Paris, nonché rup del tappeto meccanizzato che dal terminal condurrà fino a piazza Duomo, com’era prima del terremoto. «Una volta cominciati i lavori avremo 150 giorni di tempo per completarli. Dopodiché ci saranno i collaudi. Quindi, salvo imprevisti, si dovrebbe terminare a febbraio 2025». L’intervento, (1,3 milioni), riguarderà «il cuore dell’opera, quindi tutta la parte elettrica, elettronica e meccanica, quella cioè che sta sotto al tappeto. Tutto ciò che invece è visibile a occhio nudo (tunnel, pedane laterali e tappeto) non verrà sostituito perché in buono stato».
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