PESCARA. Sono tanti gli studenti di Pescara. Così tanti che, in città, nessuno aveva programmato di accorpare gli istituti scolastici. È stata la politica, con una delibera fuorisacco votata a sorpresa, a introdurre l’unione tra gli istituti comprensivi 1 e 7. Lo ha riferito ieri in consiglio comunale Pierangelo Trippitelli, dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Chieti-Pescara, durante il suo intervento. Inizialmente, ha spiegato Trippitelli, «la proposta non prevedeva nessun taglio sul comune di Pescara. Non era previsto un dimensionamento che riguardasse la città di Pescara». Poi, ha detto ancora Trippitelli in consiglio, «abbiamo appreso della delibera regionale»: «Non si poteva togliere un presidio di legalità nel quartiere in cui insiste l’istituto comprensivo 1», ha chiarito. Ma il dirigente ha dovuto affermare anche altro: «L’ufficio, ora, sta procedendo perché ha il compito di dare esecuzione alle delibere adottate dalla Regione e, venerdì scorso, ha dato comunicazione alle scuole dei nuovi codici meccanografici». Significa che l’accorpamento è realtà.
In aula anche i sindacati: Augusta Marconi (Flc-Cgil Pescara) ha detto che «negli incontri abbiamo sempre ribadito in maniera cristallina che Pescara non doveva essere oggetto di dimensionamento scolastico». Per Fabiola Ortolano (Uil scuola Abruzzo), «questo è un pasticciaccio, parafrasando Dante. Sapevamo che questo piano avrebbe creato “mostri” sulla fascia costiera e che ci sarebbero stati danni al nostro territorio, comunale e provinciale». (p.l.)