CHIETI. Il giudice Marcello Cozzolino ha confermato i circa 5 milioni di stato passivo della Teateservizi. Si è svolta ieri mattina in tribunale l’udienza sul passivo della partecipata comunale dichiarata fallita lo scorso 21 febbraio: confermato il debito complessivo della società, anche se su alcune posizioni il giudice fallimentare si è riservato. Tra queste c’è anche la posizione del Comune che vanta un credito con la sua partecipata di circa 3 milioni di euro. Il credito deve essere però ancora attentamente analizzato in tutte le sue componenti per capire se i soldi spettano realmente al Comune, ente che a giugno scorso ha dichiarato il dissesto economico e finanziario.
Ci sono anche altre posizioni da valutare, ma quella che riguarda il Comune è sicuramente la principale, dato l’importo del credito. Probabilmente non serviranno ulteriori udienze: quando la natura del credito del Comune sarà chiarita, il giudice emetterà un provvedimento, dopodiché si potrà rendere esecutivo lo stato passivo. Quando si arriverà a una cristallizzazione del debito complessivo, il curatore fallimentare, l’avvocato Guglielmo Flacco, dovrà cercare di reperire le risorse per ripianare il debito e pagare il dovuto alla settantina di creditori che hanno presentato domanda di insinuazione al passivo. Teateservizi non possiede immobili: la sede in piazza Carafa è di proprietà del Comune e quindi non potrà fare operazioni di dismissioni del patrimonio immobiliare. Al momento si stima che possa contare soltanto su 40mila euro circa di attrezzature (dai software, al materiale informatico e ai parcometri che utilizzava per la gestione dei parcheggi). La Procura, con il pm Giuseppe Falasca, ha però avviato un’indagine per bancarotta fraudolenta a carico di otto indagati. Se l’indagine dovesse proseguire con un rinvio a giudizio, il curatore potrebbe dichiararsi parte civile oppure intentare per conto suo una causa civile. Tutto dipenderà dall’esito dell’inchiesta e, se ci sarà, dal successivo processo.
In caso di condanne, il curatore potrà rifarsi sui condannati per farsi restituire i soldi da destinare al rimborso dei creditori. Tra di loro ci sono anche i lavoratori di Teateservizi, licenziati da Flacco tre giorni fa proprio per far sì che possano essere inseriti tra i creditori privilegiati.
Intanto lavoratori e sindacati hanno incontrato ieri pomeriggio il sindaco Diego Ferrara, gli assessori Massimo Cassarino e Alberta Giannini e il presidente del consiglio comunale Luigi Febo. All’incontro erano presenti solo i rappresentanti della Uil Fpl, con Marco Angelucci, e della Cisl con Simone Di Lanzo, che però ha dovuto lasciare il tavolo prima della sua conclusione. «La proposta della Uil Fpl», ha detto Angelucci, «resta la reinternalizzione di tutto il servizio di riscossione, in attesa del bando europeo, bando che dovrà essere pensato in modo da fare rientrare anche le maestranze di Teateservizi». Al momento l’amministrazione comunale ha deciso di reinternalizzare il servizio riscossione solo per quanto riguarda la tassa sui rifiuti per cui si dovrà organizzare un servizio di front office che potrebbe vedere tornare al lavoro uno o due lavoratori licenziati.
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