MARTINSICURO. Dopo la mano pesante del giudice sportivo è arrivata una netta presa di distanze del Martinsicuro calcio 1964 nei confronti di un proprio dirigente e di alcuni tesserati per quanto successo nella finale della Coppa juniores provinciale, tenutasi al Castrum di Giulianova e vinta dal Mosciano sul Martinsicuro per 3-2. I fatti sono avvenuti in realtà a gara finita, dopo le premiazioni, con l’aggressione all’arbitro, un 17enne teramano. Il giudice sportivo ha squalificato per cinque anni il dirigente Luigi De Luca «poiché», si legge nel provvedimento, «al termine della gara e subito dopo la premiazione del direttore di gara, raggiunto quest’ultimo, senza proferire parola e in assenza di qualsiasi preavviso, lo colpiva al viso con un violento colpo della mano, generandogli iniziale stordimento e poi cefalea, dolenzia cervicale e mandibolare, così come da certificazione del pronto soccorso dell’ospedale di Teramo, cui l’arbitro era costretto a rivolgersi per i dolori susseguenti al colpo subito, una volta lasciato l’impianto di gioco sotto l’attenzione dei carabinieri intervenuti, che certificava una prognosi di 10 giorni». Squalificato fino a fine febbraio 2025 il giocatore Salvatore De Luca per ripetute minacce e spintoni all’arbitro, fatti secondo il giudice sportivo avvenuti in due riprese (sul campo e dopo la premiazione). Squalificato per cinque gare anche il calciatore Salvatore Manzo e sanzionata la società truentina di 500 euro.
La società del Martinsicuro 1964, con una mail inviata alla Federcalcio abruzzese a firma del presidente Franco Di Felice, già subito dopo il fatto si era dissociata da quanto accaduto. «Con la presente», si legge nella mail, «nella persona del presidente, del direttivo e della dirigenza intende prendere le distanze dal comportamento riprovevole e diseducativo che il nostro tesserato ha tenuto nei confronti dell’arbitro. Nel porgere le nostre più sentite scuse per il pessimo spettacolo offerto a quanti erano presenti in tribuna e in campo teniamo a precisare che, a prescindere dalle giuste decisioni della giustizia sportiva, la nostra società prenderà provvedimenti severi per i nostri tesserati che hanno offerto questo deprecabile scenario. Teniamo a precisare che la nostra società ha da sempre tra i suoi ideali la lealtà sportiva e il rispetto, effettuando il terzo tempo al termine delle gare».
Sandro Di Stanislao