PESCARA. La vegetazione alta nasconde centinaia di bottiglie di vetro, cartoni finiti di vino e altro pattume lasciato dai senzatetto che gravitano nella zona. In un angolo uno stendino abbandonato. Ci sono rifiuti di ogni genere nel cortile della vecchia scuola Muzii, tra via Saffi e strada Parco. Quell’area di degrado diventa spesso oggetto di incursioni avventurose di ragazzini che si trovano a scavalcare l’inferriata arrugginita.
Era settembre 2020 quando il sindaco Carlo Masci annunciò i lavori di ampliamento del conservatorio Luisa d’Annunzio in quella struttura. Da allora, però, le opere non sono mai partite. I fondi, inizialmente stanziati dal ministero dell’Istruzione, pari a 10 milioni di euro, non sono risultati sufficienti per via dell’aumento dei costi dei materiali edili. Ora però la parte mancante delle risorse è stata individuata e su carta c’è, ma sono ancora necessari diversi atti prima di vedere l’effettivo avvio delle opere. Ad accendere i riflettori sull’iter necessario, lanciando un appello alle istituzioni, è il presidente del conservatorio Maurizio Di Nicola.
«Con soddisfazione, nei mesi scorsi, abbiamo acquisito la notizia che nell’Accordo di coesione, firmato da Regione Abruzzo e governo nazionale a febbraio, siano stati stanziati 5 milioni di euro in favore del Comune di Pescara per il progetto di completamento della nuova sede e dell’auditorium. Per questo, abbiamo prontamente sollecitato l’Ente, responsabile fin dall’inizio sia della progettazione che delle procedure di appalto, a un’accelerazione delle attività amministrative in corso. Ormai da due mesi», spiega ancora Di Nicola, «si stanno svolgendo riunioni settimanali, condivise e cadenzate, al fine di recuperare il tempo dell’originario cronoprogramma dei lavori, che aveva dovuto scontare un’impasse a causa dell’aumento dei prezziari per le note vicende geopolitiche. Nel frattempo ci stiamo muovendo per individuare una ditta che si occupi della pulizia dell’area che il Comune circa un mese fa ci ha restituito con una lettera».
Il progetto di ampliamento dell’istituzione musicale, con abbattimento di parte della vecchia scuola, prevede la realizzazione di un auditorium modulabile, una sala registrazione, 25 aule didattiche, un’audioteca. Un ulteriore rallentamento della procedura è stato rappresentato anche dalla vicenda giudiziaria che ha coinvolto il dirigente Fabrizio Trisi. Per il presidente Di Nicola sono due ora i fronti da sbloccare. «Attendiamo che l’amministrazione comunale trasmetta il nominativo del nuovo progettista interno, incaricato della progettazione in sostituzione del precedente dirigente, con il quale concludere le attività di validazione della progettazione esecutiva, onde poter dare finalmente corso all’appalto del primo lotto di lavori, già finanziato dal Miur». Poi c’è da aspettare «la convenzione tra Regione e Comune, disciplinante la spesa dell’ulteriore contributo di 5 milioni di euro destinato al secondo lotto dell’intervento, ad oggi ferma per valutare i possibili effetti giuridici della legge di conversione, sugli accordi già firmati», continua Di Nicola, per il quale «l’avvio dei lavori per la nuova sede del conservatorio e dell’annesso auditorium è una priorità ancora più impellente, data la registrata crescita dell’utenza».
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