VASTO. «Mi farò promotore insieme all’ex presidente del consiglio regionale Giuseppe Tagliente e all’ex assessore Peppino Forte della creazione di un movimento unitario di protesta contro l’insano proposito di violentare il nostro bel territorio». Il sindaco Francesco Menna fa squadra contro la variante alla Statale 16 tornata in auge in queste settimane dopo la comunicazione dell’Anas circa l’avvio di alcuni studi e monitoraggi propedeutici alla predisposizione del progetto definitivo, contro il quale l’amministrazione comunale si è più volte espressa.
«Ho sempre rivendicato e portato avanti con fermezza e convinzione il no al progetto dell’Anas relativo alla variante alla Statale 16», attacca Menna, «una battaglia condivisa con i colleghi di maggioranza e con l’avallo dell’intera assemblea civica, perché dinanzi a certi progetti che deturpano la bellezza della nostra città, ha sempre prevalso l’unità e la condivisione di intenti per il solo bene della nostra comunità. Non posso dunque che condividere in pieno il pensiero e la posizione dell’ex presidente del consiglio regionale e già sindaco di Vasto Tagliente e mi farò promotore insieme a lui e a Forte della creazione di un movimento unitario di protesta contro questo “insano proposito di violentare il nostro bel territorio”, come ha detto lo stesso Tagliente».
Nel ribadire che «il consiglio comunale si è più volte espresso unitariamente contro il progetto dell’Anas», Menna rilancia la variante larga che da Vasto nord si collega alla statale 650 passando per Valle Cena e che abbraccia Vasto e il territorio da dietro dando così anche risposta ai 29 Comuni dell’entroterra, definendola «l’unica soluzione fattibile ed accettabile». E annuncia che «già nella giornata di domani (oggi per chi legge, ndc), avvierò con l’ex sindaco Tagliente e con Forte, con i quali ho avuto una interlocuzione in merito, la costituzione del predetto movimento». Menna lancia quindi un appello «a tutte le forze politiche e a quanti vorranno aggregarsi – dalle forze economiche e dell’impresa alle istituzioni sociali e culturali – ad unirsi in questa battaglia».
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