ABBATEGGIO. È la prima donna a candidarsi a sindaco di Abbateggio. Patrizia Liberale, classe 1972, veterinario: l’8 e 9 giugno sfida il sindaco uscente Gabriele Luciano Pierdomenico, 63 anni, che si ricandida per il secondo mandato.
Il sindaco del Borgo più bello d’Italia, 360 abitanti, eletto il 26 maggio 2019, ci riprova ed elenca i “già fatto”. Tra le opere di cui va orgoglioso «la monumentale gradinata che conduce al santuario della Madonna dell’Elcina, ancora da inaugurare, stiamo predisponendo il verde», «il reperimento di 5 milioni di euro per contrastare il dissesto idrogeologico, l’urbanizzazione del centro storico, la ristrutturazione del municipio e l’efficientamento energetico con la installazione di 70 punti luce a led in paese». Tra gli obiettivi da portare avanti, il trasferimento del museo dedicato a Ermando Parete, il finanziere deportato a Dachau scomparso nel 2016 «dalla casa natale in un edificio più in centro, come da volontà della famiglia». E ancora, «un centro civico polivalente da realizzare nell’edificio scolastico di piazza L’Aquila, stiamo cercando i fondi per demolire il fabbricato che ospiterà anche associazioni, Pro loco e Protezione civile». Poi la sicurezza: «Servono altre telecamere, in aggiunta alle 8 attuali, siamo in attesa di altri fondi ministeriali». Altro progetto, «la valorizzazione e messa in sicurezza delle miniere del Pilone e Santo Spirito e della cascata del Cusano, attualmente off limits per motivi di sicurezza».
Pierdomenico è a capo della lista “Uniti per Abbateggio” e lo appoggiano Antonio Fausto Di Sinno, Sergio Di Marco, Silvia Tontodonati in De Angelis, Patrizia Simone in Silvaggi, Maria Stella D’Attilio in Di Millo, Fabio Campanella, Ivan De Sanctis, Riccardo Cafarelli, Barbara Masci in Mastrodicasa, Edoardo De Luca.
“Abbateggio cambia” è la lista che appoggia la sfidante, Patrizia Liberale, originaria di La Hestre in Belgio, nonno Rocco Farchione minatore a Le Binche e papà ex guardia municipale ad Abbateggio, un figlio di 18 anni, Riccardo Di Valentino. «Mi ha spinto a scendere in campo l’amore che ho per questi luoghi che sono quelli della mia famiglia e che vorrei vedere maggiormente apprezzati, ma anche perché», rivela sorridendo, «essendo la prima donna del paese a candidarsi a sindaco, vorrei scardinare il monopolio maschile». Cosa non va ad Abbateggio, borgo più bello d’Italia con una segnaletica scarsa? «Non solo la poca segnaletica, ma le contrade sono troppo isolate dal centro del borgo e non hanno ancora il metano», attacca Liberale. E aggiunge: «Vorrei creare un rifugio sanitario per il ricovero di cani abbandonati; istituire un modello di cooperativa che dia la possibilità ai giovani di restare a lavorare in paese, in questo paese che non ha una biblioteca, né centri ricreativi , persino le chiese sono chiuse. Vorrei recuperare le cascate del Leio, le miniere del Pilone e valorizzare il villaggio dei Tholos e creare un infopoint per l’esplorazione del territorio e un consorzio di attività commerciali per incrementare l’economia del comprensorio».
La sostengono altre quattro donne, Evelina Cornelii, Daniela Di Domenico, Giulia Di Pasquale e Milena Gigante con Mauro D’Atri, Giampiero Di Federico, Andrea Martelli, Emanuele Scipione, Gianfranco Lino Simone e Cesidio Tontodonati.