TERAMO. Nessun indagato, per ora, ma decine di audizioni di persone informate sui fatti: prosegue, dopo la maxi consulenza sulla trave crollata, l’indagine della Procura di Firenze sulla tragedia del lavoro nel cantiere Esselunga, quella con cinque operai morti a febbraio tra cui il 59enne originario di Montorio Luigi Coclite.
Ieri è stato sentito Alfonso D’Eugenio, l’amministratore della Rdb Italprefabbricati, l’azienda di Atri che ha realizzato la maxi trave crollata. Di Eugenio, che non è indagato, è stato sentito come persona informata sui fatti: con lui anche alcuni tecnici dell’azienda tra cui un ingegnere strutturista (tutti come persone informate sui fatti). L’azienda abruzzese, colosso nella produzione di manufatti in cemento, ha fornito tutte le travi e ha subappaltato ad altre imprese i lavori per l’installazione dei manufatti in cemento, tra cui anche quello crollato. Dopo l’imponente acquisizione di atti fatti in questi mesi nelle oltre 60 aziende che, tra appalti e subappalti, sono coinvolte nella costruzione del mega edificio, negli uffici della Procura fiorentina sono iniziate decine di audizioni di persone informate sui fatti tra cui i tecnici responsabili dei lavori nel cantiere. Tra questi ci sono quelli della progettazione, della direzione delle opere strutturali e della Rdb Italprefabbricati che nel giorno del crollo erano nel cantiere. Le indagini di investigatori e inquirenti sembrano concentrarsi proprio sul fissaggio e sulla realizzazione del manufatto la cui installazione è stata subappaltata dalla società di Atri a un’altra ditta emiliana che sostiene di averla fissata e ancorata già prima di Natale. Tutta ancora da ricostruire la dinamica della tragedia sul lavoro.(d.p.)
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