MONTORIO AL VOMANO . La gru tra le case inagibili, nel silenzio del borgo di Faiano, distrutto dal terremoto del 2009, rappresenta la speranza che si riaccende per i residenti che dopo 15 anni vedono partire la ricostruzione post-sisma. È in avvio, dopo il ripristino di due abitazioni, il cantiere di un aggregato del centro storico inagibile costituito da cinque unità abitative per un importo di 845mila euro. Un’altra gru è stata montata per la ricostruzione, il cui avvio è previsto nelle prossime settimane, di un altro aggregato per un importo di 1.347.462,90 euro. È una luce che si accende nel buio di un borgo a tre chilometri da Montorio che prima del 2009 era pieno di vita e d’improvviso è diventato un cumulo di macerie.
Del tutto inagibile e con i residenti costretti ad andare via, il centro storico è diventato zona rossa con l’interdizione al passaggio dei mezzi pubblici lungo la strada. Dopo l’intervento delle ruspe del Genio militare che hanno demolito 14 unità immobiliari abitate da 20 famiglie, è stata riaperta la provinciale 44 verso Colledonico, ma è rimasta la stessa desolazione. Un paese che vuole ripartire e rinascere da una ricostruzione che sembrava un miraggio perché arenata per anni e alla quale quasi non ci si credeva più e che ora ha preso, finalmente, il proprio corso. «Al nostro insediamento nel settembre del 2020 abbiamo trovato una situazione irreale con nessun ufficio comunale organizzato per la ricostruzione sisma 2009 e nessun progetto presentato», spiega il sindaco Fabio Altitonante, «oggi sembra incredibile che Montorio sia diventato il primo comune per la ricostruzione». Felicissimo per il cantiere della propria casa è Carlo Ricci, impiegato in pensione, che da 15 anni vive con la famiglia in uno dei sei moduli abitativi provvisori (map) di Faiano perché non ha voluto lasciare il paese. «Questo è un passo importantissimo per Faiano per il quale ringrazio il sindaco che si è impegnato a sbloccare la situazione come ci aveva promesso», dice con gli occhi carichi di emozione, «non vedo l’ora di rientrare nella mia casa e che partono gli altri cantieri. Dopo tutti questi anni la ripresa del paese sarà lenta, ma ci crediamo e vogliamo tornare a viverlo». Il figlio Gianluca che è uno chef, dopo il terremoto ha lavorato in varie città italiane e all’estero, ora gestisce un ristorante a Tossicia e con il sogno di aprirlo proprio a Faiano. «Il 6 aprile 2009 ho promesso che sarei tornato e così sarà». La struttura commissariale coordinata da Guido Castelli, inoltre, ha approvato i progetti per la ricostruzione delle chiese dei Santi Filippo e Giacomo di Villa Rossi di Castelli per 206mila euro e di San Nicola di Cavuccio di Teramo per oltre 155mila euro.
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