ORTONA. La crisi che ha colpito l’amministrazione comunale di Ortona non è ancora stata risolta e sembra continuare. La maggioranza è entrata in crisi durante il consiglio comunale di giovedì 14 marzo, quando la consigliera indipendente Simonetta Faraone ha votato contro la delibera proposta dall’ex assessore al Bilancio Giorgio Marchegiano, che avrebbe alzato da 0,6 a 0,8% l’addizionale Irpef, per poi votare contro due richieste del sindaco Leo Castiglione di sospensione del consiglio. Sospensione che è arrivata solo dopo l’approvazione del secondo punto all’ordine del giorno, su appoggio dell’opposizione che si è espressa con la consigliera Simona Rabottini.
Dopo le vicissitudini vissute dalla maggioranza in aula, il sindaco Castiglione ha firmato il decreto di revoca della giunta, alla quale però non è seguita la nomina di un nuovo esecutivo nonostante i tempi stretti per l’approvazione del bilancio.
Il consiglio comunale, che avrebbe dovuto esserci questo sabato per l’approvazione del bilancio, infatti, non è stato convocato, anche in vista del ricalcolo del gettito dopo il blocco dell’aumento Irpef, quando era all’ordine del giorno anche il voto sull’approvazione del Documento unico di programmazione inevitabilmente rinviato. L’ente, quindi, si sta ancora muovendo senza un bilancio.
Nel frattempo il sindaco ha avviato consultazioni con i consiglieri comunali di minoranza per cercare una nuova maggioranza ma sembra difficile che si possa verificare la possibilità di un loro ingresso, come era successo con il consigliere Emore Cauti lo scorso anno. Su questo punto il consigliere comunale Franco Vanni è categorico: «Escludo al 100% un mio ingresso in giunta».
Un altro punto da tenere presente è la conferenza stampa che ha tenuto l’ex vicesindaca Cristiana Canosa, dopo aver mancato per l’ingresso al consiglio regionale, e che ha espresso di aver passato gli ultimi due anni in maggioranza con momenti difficili: «Ripensamenti, tradimenti, offese personali, ritorsioni, addirittura azioni alla Procura», che hanno portato a pensare: «Dovevo dire basta da tempo perché non ci sono più le condizioni per andare avanti con la maggioranza e, adesso, non c’è più la mia disponibilità a far parte del progetto». Resta sul tavolo l’ipotesi della giunta tecnica, ma sembra che non sia una strada percorribile
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