SPOLTORE. A pochi giorni dalla giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, il 21 marzo, per il percorso “Ricordare il passato, per vivere il presente e migliorare il futuro” rivolto alle classi quinte del circolo didattico di Spoltore, ieri c’è stato l’incontro con la maestra Maria Paola Arcasi. Alle 19,08 del 23 dicembre del 1984 scampò all’attentato sul treno Napoli-Milano in cui persero la vita 17 persone e 267 rimasero ferite. «Solo alcuni giorni dopo», ha raccontato Maria Paola Arcasi agli studenti di Spoltore ieri mattina, «si comprese che non era stato solo un incidente», ma come emerse dalla Commissione stragi del parlamento, direttamente legato alle attività di Cosa Nostra. «Io avevo solo 10 anni. Assieme a mia madre stavamo andando a Milano per festeggiare insieme a mia zia il Natale, avevamo appena subito la perdita di mio nonno, e non ce la sentivamo di passare le feste da sole. Quindi ci siamo messi in viaggio, era il mio primo viaggio in treno». A metà della galleria dell’Appennino, invece, l’esplosione dell’ordigno che, come si scoprì in seguito, era stato messo a bordo, nella stazione di Firenze. «Di quel momento ricordo tutto. Mia madre era di fronte a me, al momento dello scoppio dell’ordigno ero rivolta verso il finestrino». E investita dai vetri, rischiò anche di perdere gli occhi. «Porto la mia testimonianza nelle scuole», ha detto, «perché quando si parla di mafia i ragazzi la sentono come qualcosa di lontano. Purtroppo la mafia e la camorra possono colpire chiunque e dovunque. Pertanto è necessario sconfiggerla, estirpare questo male cambiando il nostro modo di pensare».