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CHIETI. Sulla sentenza che lo scorso 21 febbraio ha decretato il fallimento di Teateservizi non ci sarà alcun ricorso da parte del liquidatore Luca Di Iorio. «Pur ritenendo che il reclamo sia una strada percorribile e legittima», spiega Di Iorio, «alla luce della presa di posizione del sindaco Diego Ferrara e della mancanza di qualunque forma di sostegno a tale iniziativa, ho deciso di non procedere in questo senso. Com’è noto non ho alcun interesse personale ad agire, mi sarei comunque speso per le sorti della società se me lo avessero chiesto. Ma così non è stato». Di Iorio si riferisce al fatto che il sindaco si è espresso in maniera piuttosto fredda circa la possibilità del ricorso. Queste le parole di Ferrara: «Non nutro avversità verso l’eventuale iniziativa del liquidatore. L’auspicio è però che le azioni e i piani possibili e in itinere non entrino in contrasto fra loro e, soprattutto, non creino ulteriori perdite di tempo che davvero non possiamo più permetterci». E dunque, messa in questi termini, Di Iorio ha deciso di farsi indietro.
Nel frattempo il curatore Guglielmo Flacco è al lavoro per fare chiarezza sulla situazione della società fallita. «Dal lato del contribuente non cambia nulla, si può continuare a pagare esattamente come al solito», dice sgombrando dubbi dal punto di vista di chi deve pagare i tributi. Semmai i problemi ci potrebbero essere in futuro sul come distribuire e gestire i soldi arrivati: ma su questo aspetto al momento l’avvocato Flacco non può ancora dire nulla. Si tratta di un fallimento molto complesso e l’avvocato ha chiesto un mese di tempo per prendere contezza della situazione, a iniziare dalla ricognizione del credito nei confronti del Comune, ente a sua volta in dissesto. All’orizzonte c’è la possibilità di aderire all’esercizio provvisorio: «È una ipotesi che stiamo prendendo in considerazione», dice Flacco, «ma bisogna valutare se sussistono le condizioni di legge».
Fino al fallimento decretato lo scorso 21 febbraio, Teateservizi gestiva sia la riscossione tributi che i parcheggi a pagamento della città. Il servizio relativo alle strisce blu – attualmente portato avanti con due parcheggiatori – scade ad aprile e quindi tutto fa pensare che verrà presto ridato al Comune; per quanto riguarda i tributi, invece, il fatto che Teateservizi percepisca un aggio per la riscossione potrebbe dare adito a un esercizio provvisorio. Ma su questo punto sono diversi i nodi da sciogliere per il curatore e il giudice fallimentare. Nel frattempo in Comune si cerca di accelerare sul cosiddetto piano B: «Non si può perdere altro tempo», dice il sindaco Ferrara che ieri mattina ha firmato una direttiva inviata alla segreteria Celestina Labbadia, in cui chiede di avere «al più presto tutte le alternative possibili per affrontare la situazione, di avviare le procedure per le gare atte a individuare un nuovo gestore, capace anche di tutelare le maestranze». Se si aprisse l’esercizio provvisorio, il Comune potrebbe avere a disposizione il tempo necessario per fare una gara europea per affidare il servizio di riscossione. In caso contrario dovrebbe trovare qualcuno in grado di gestire l’incarico per il tempo necessario affinché venga espletata la gara.
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