ORTONA. Dalla giornata di martedì le prossime condizioni meteo hanno costretto alcune navi destinate al porto di Ortona a fermarsi in rada. Il presidente del Comitato porto, Davide Tucci, fa sapere che alcune imbarcazioni e «purtroppo anche alcuni pescherecci sono stati costretti ad andare a Pescara per via del vento che soffia da sud», per cui «l’eccessiva risacca non ha agevolato l’ingresso sicuro all’interno del porto», mentre «le navi sono in rada perché si crea la cosiddetta onda lunga e non riescono ad entrare. Nelle ultime ore ne sono arrivate delle altre costrette ad aspettare per lo stesso motivo». Problemi, dunque, fin a domani, quando le previsioni meteo dovrebbero cambiare.
Per Tucci questo è un «danno sia agli armatori e sia ai ricevitori del carico» e l’unico sistema per arginare questa problematica che ha colpito spesso il porto di Ortona consiste nella «costruzione della diga sud (la cui progettazione sembra essere di competenza dell’Arap, l’Agenzia regionale per le attività produttive, ndc)», e che «gli operatori portuali chiedono a gran voce» e per la quale «sono già stati stanziati dei fondi dal ministero per le Infrastrutture e dei trasporti». La diga sud, per il presidente Tucci, è «un progetto in cantiere da anni, che rallentamenti burocratici ha portato a far slittare i lavori di realizzazione provocando la situazione che ci ritroviamo a vivere in questi giorni».
Dalla capitaneria di porto spiegano che ci sono stati degli inconvenienti tecnici, situazioni meteo tipiche del periodo invernale, e che per quanto riguarda il settore mercantile nel porto ci sono delle limitazioni per via dei lavori di dragaggio e di ripristino delle banchine». Tuttavia queste rientrano nelle dinamiche di uno scalo marittimo: in base alle condizioni meteo e alle disponibilità di banchina si crea un ordine di accesso creato per garantire le condizioni di massima sicurezza.
Poi il maltempo complica ulteriormente le cose: quando si verificano le condizioni utili per entrare, le onde provocate dal maltempo potrebbero scoraggiare le manovre di ingresso. (m.d’a.)
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