CHIETI. È muro contro muro in maggioranza. Da un lato ci sono i nove consiglieri che hanno richiesto gli atti sul bilancio al sindaco, dall’altra parte gli altri nove che non hanno firmato la missiva. Il sindaco Diego Ferrara si dice pronto a inviare i documenti, ma nel mentre fa spallucce e attribuisce la responsabilità di non aver informato “i suoi” sulla corrispondenza Comune-prefetto al vicesindaco Paolo De Cesare e all’assessore Manuel Pantalone, i due rappresentanti del polo civico. La crisi politica diventa terreno fertile per l’ennesimo attacco dell’opposizione: è Fratelli d’Italia a colpire ancora e manda la denuncia dei consiglieri di maggioranza al ministro dell’Interno.
IL SINDACO Alla «richiesta urgente» dei consiglieri Ferrara risponde con tempestività: «La segretaria glieli sta mandando». Ma non nasconde qualche perplessità sulla richiesta: «Nella mia ingenuità politica credevo che i consiglieri di maggioranza, ma anche quelli di minoranza, avessero altri metodi per conoscere atti e delibere di giunta e di consiglio», continua Ferrara, «l’accesso agli atti è, secondo me, un ossimoro giuridico-amministrativo all’interno di un organo politico che si è assunto l’onere e l’onore di governare una città». Nella lettera i consiglieri chiedono di visionare la corrispondenza tra Comune e prefetto avuta i giorni prima dell’approvazione del bilancio e in cui si discuteva della data entro cui approvare il documento: un sì detto fuori dai tempi di legge ora potrebbe mettere a rischio l’intero consiglio, pena lo scioglimento. Della corrispondenza, però, sapevano anche altri. «De Cesare e Pantalone hanno seguito passo passo la vicenda», sottolinea Ferrara, «evidentemente sono loro che non parlano con i propri consiglieri». E questo avrebbe forse potuto evitare i nervi tesi dei consiglieri.
MURO CONTRO MUROLa lettera è firmata solo da nove rappresentanti della maggioranza: Barbara Di Roberto (Azione), Filippo Di Giovanni (Pd), i cinque del polo civico Vincenzo Ginefra, Silvia Di Pasquale, Nunzia Castelli, Gabriella Ianiro e Valerio Giannini, Alberto Chiavaroli (Ferrara sindaco) ed Enrico Iezzi (Europa Verde). Assenti la firme dei tre di Liberi a sinistra Silvio Di Primio, Valentina De Luca e Edoardo Raimondi che in aula erano usciti prima del voto al bilancio, quella di Domenico Bucciarelli (La sinistra con Diego), sostituto di Alberta Giannini, di Giulia De Gregorio (Chieti per Chieti), dei dem Pietro Iacobitti e Paride Paci. Non firma neppure Andrea Rondinini (Chieti per Chieti): «I chiarimenti invocati dai firmatari li dovrebbero chiedere all’assessore al Bilancio». Non appoggia la lettera anche il pentastellato Luca Amicone: «Mi sono mosso in autonomia per chiedere chiarimenti sulla tempistica già da ottobre scorso, sono partito leggermente in anticipo rispetto agli altri». E sulla questione rimarca anche l’assessore Fabio Stella: «Mi fa sorridere la richiesta di accesso a questa corrispondenza soprattutto da parte dei consiglieri comunali del polo civico che hanno tre assessori in giunta, di cui quello al bilancio. Consiglio loro di parlare di più con i propri assessori onde evitare polemiche inutili e strumentali; la città ha bisogno di amministratori che lavorano a testa bassa e a tempo pieno e non possiamo perdere tempo così».
FRATELLI D’ITALIA ATTACCAIl caos dà forza all’opposizione. «Sono sempre più convinto dell’azione che ho intrapreso», chiosa Fabio Tumini di FdI che alcuni giorni fa ha scritto al ministro perché, a detta del partito, il bilancio è stato approvato in ritardo. «Il pericolo che corre la città è avere un sindaco che viola la legge e nasconde le carte», dice, «prova della malafede nel bocciare la pregiudiziale sta nelle parole dell’assessore Stella che, tardivamente e colpevolmente, dice di aver sollevato il problema, ma nulla ha fatto perché fosse rispettato. L’assessore Stella e Ferrara pensino piuttosto a risolvere il problema dell’immobile da dare alla Asl per aprire il nuovo distretto sanitario a Chieti Scalo». Poi conclude: «Ho nuovamente notiziato il ministro della denuncia dei consiglieri di maggioranza e delle parole di Stella, che ci ha fatto sapere che aveva allertato la giunta sul problema».