«Dico sì a D’Amico: pronto a confrontarmi sulle idee». Il presidente Marco Marsilio, ricandidato del centrodestra alla Regione, apre al faccia a faccia con Luciano D’Amico (Patto per l’Abruzzo). Marsilio ha risposto alle domande dei direttori di Rete8Carmine Perantuono e del Centro Piero Anchino nella trasmissione tv “I Fatti e le Opinioni” andata in onda ieri sera. Sanità, rete ospedaliera, trasporti, aeroporto, fondi Masterplan tra i temi trattati. E ancora, il futuro delle piscine Le Naiadi, l’occupazione e le prospettive per il 2024. «la volata è partita»
Marsilio parte dalle più recenti approvazioni di leggi regionali. «Dopo 40 anni abbiamo una legge urbanistica aggiornata. Siamo passati dalla legge dell’espansione edilizia e della cementificazione quasi indiscriminata dei suoli alla nostra legge, che parla di consumo zero, sostenibilità ambientali, innovazione tecnologica, efficientamento energetico. Poi c’è la rete ospedaliera. Mai l’Abruzzo l’aveva approvata in una sede politica: quelle precedenti erano state adottate da commissari. Mai la politica in Abruzzo era riuscita a fare sintesi e comporre le spinte e controspinte dei territori. Noi l’abbiamo fatto, dimostrando l’autorevolezza per farci ascoltare a Roma. Prima di Capodanno si approverà anche il bilancio. I partiti, intanto, stanno formando liste molto forti».
«d’amico? sì al confronto»
Sul faccia a faccia in tv con lo sfidante, Marsilio si dice pronto. «Dico sì a un confronto sulle idee, ragionato, un dialogo serio sui contenuti e sulle idee. Ma registro che, in questi 5 anni, i consiglieri di centrosinistra che appoggiano D’Amico hanno fatto tutt’altro. Ostruzionismi sterili, pagliacciate in aula con le ghigliottine e le manette, insinuazioni fuori luogo e volgari. Difficile trovare chi potesse far salire la qualità del dibattito. Spero che il professor D’Amico contribuisca anche a questo. Faremo i confronti previsti, non so se D’Amico sarà l’unico sfidante. Io, da parte mia, non ho mai urlato troppo, se non quando serve, magari per portare a casa i risultati per l’Abruzzo. Mi sono confrontato col governo Conte-1 e Conte-2, Draghi e Meloni e credo di aver portato a casa risultati eccellenti. C’erano quasi 400 milioni che da 25 anni restavano fermi nei cassetti della tesoreria dello Stato e che saranno destinati all’edilizia sanitaria».
«ASL UNITE, SI PUò FARE»
Il tema sanità tiene banco. Come risponde alle critiche dell’opposizione? «Ci sono difficoltà in tutta Italia», risponde Marsilio. «È chiaro che chi fa campagna elettorale in Abruzzo dica che va tutto male. Le statistiche dimostrano che abbiamo fatto passi in avanti e l’Abruzzo è tra le poche regioni che ottemperano a tutti i livelli essenziali dell’assistenza e dei servizi. La medicina territoriale, per anni abbandonata, ora col Pnrr trova nuovi investimenti che nei prossimi 2-3 anni devono portare ad aprire ospedali e case di comunità. Senza trascurare i vecchi luoghi di cura: Avezzano avrà il nuovo ospedale, ma nel vecchio noi abbiamo rifatto i servizi igienici. Sulla rete ospedaliera il centrosinistra fa solo strumentalizzazione elettorale. Non solo non erano riusciti ad approvarla, ma fecero una proposta, mai presentata al ministero, molto peggiore dell’attuale. Sul Dea di secondo livello per anni abbiamo avuto il ministro Speranza che, sulla base del decreto Lorenzin, altro ex ministro Pd, ci teneva bloccata l’approvazione della rete se non l’avessimo individuato. Noi abbiamo sbloccato il nodo col principio dei Dea di 2° livello funzionali e integrati tra loro, Chieti e Pescara da un lato e L’Aquila e Teramo dall’altro senza mortificare nessuno. Il centrosinistra non ha ottenuto ascolto, noi sì. La differenza è che quando ministro è diventato Orazio Schillaci e capo del governo Giorgia Meloni, il presidente Marsilio si è fatto ascoltare e il governo ha capito il nostro progetto innovativo sperimentale. Fusione tra Asl? Sempre stati aperti a questa possibile soluzione, ma è più facile dividere che unire. Stiamo ancora liquidando l’Asl di Lanciano e Vasto. Col Covid abbiamo avuto altre priorità, ma ora la riflessione su com’è meglio organizzare le Asl potremo affrontarla in una prospettiva diversa. In Abruzzo non esiste l’agenzia delle emergenze che gestisca in via unitaria i pronto soccorso, le ambulanze e le postazioni di urgenza».
«faccendieri? non accuso»
Marsilio ha anche chiarito la sua frase sui «faccendieri» legati a progetti di finanza per gli ospedali. «Non ho rivolto nessuna accusa personale e circostanziata: se avessi avuto elementi sarei andato in Procura. Chi mi invita a farlo ha la coda di paglia. Farò ospedali coi soldi pubblici fermi a Roma da 25 anni e che nessuno è riuscito a portare in Abruzzo. Li faremo con appalti e modalità trasparenti mentre i project financing, che erano stati presentati illudendo gli abruzzesi, sono finiti in un castello di carte perché le Asl stesse li hanno bocciati, vedi Teramo e Chieti. Qualcuno aveva presentato progetti di finanza che avrebbero accollato debiti alle Asl. Noi spenderemo i soldi giusti».
«fucino e ortona, fondi ok»
Alle critiche dell’opposizione di aver dirottato fondi per il porto di Ortona e il Fucino, Marsilio risponde: «Il governo Conte-2, la stessa coalizione che sosterrà D’Amico, non ha dato alle regioni i soldi per affrontare l’emergenza Covid e ha detto di pescare dalla cassa per i fondi europei che qui chiamavano Masterplan. Se non avessimo fatto questo non avremmo potuto distribuire i soldi a fondo perduto a imprese, famiglie, aziende, né affrontare l’emergenza sanitaria ed economica. Abbiamo impegnato oltre 200 milioni: abbiamo preso le opere che non avevano una maturazione progettuale tale da potersene prevedere un completamento nei termini. I fondi non sono stati persi. E quelle opere saranno tutte rifinanziate. Per il Fucino metteremo almeno 80/90 milioni».
«Pescara-Roma? io ci credo»
«Perché non dovrei chiedere al governo?», dice Marsilio sul tracciato ferroviario. «Lo ha ribadito il ministro Salvini: l’opera è nelle priorità, il ministro Fitto ha confermato. Tutte le opere che escono dal Pnrr verranno rifinanziate, a meno che non si ritengano inutili, con altre fonti».
«naiadi riaperte a gennaio»
Marsilio è pronto al tuffo-bis in piscina alle Naiadi. «Non cancello nulla, anzi. Ho difeso l’impianto. In quel momento l’interesse pubblico era aprirlo. Dopo l’istruttoria formale c’è quella di merito, al cui esito gli uffici hanno fatto la revoca. Ma se avessimo atteso avremmo avuto le Naiadi chiuse fino a Natale. Questo significa perdere un’intera stagione e deprezzare l’impianto. Purtroppo, poi, si è aperto un vespaio di polemiche che ha sollevato l’interesse della Procura. Penso che il nostro direttore dell’agenzia della committenza abbia fatto le cose per bene e che lo dimostrerà e confido serenamente nella capacità di giudizio della Procura di Pescara che comprenderà che non c’era niente sotto, nessun favore. Troppe illazioni su questo. Ma stiamo lavorando: entro gennaio le Naiadi saranno riaperte e affidate a una competente direzione sportiva e manageriale».
«l’abruzzo non è isolato»
Sui collegamenti strategici, primo tra tutti quello con Milano, il presidente rassicura. «Ci stiamo lavorando, ma non si risolve in un giorno. L’Abruzzo 5 anni fa era isolato ed escluso dalle direttrici principali dei corridoi di mobilità, compresi quelli europei. In questi 5 anni siamo entrati nel corridoio Adriatico. Sul treno la notizia buona è che abbiamo accorciato di mezz’ora il tragitto per Milano. Sui voli, è vero che il diretto per Linate non c’è, ma ce n’è uno per Bergamo che di fatto è il terzo aeroporto di Milano. Paghiamo le conseguenze della crisi di Ita. E non esiste più il vecchio carrozzone Alitalia che ripianava il debito con le tasse dei cittadini. Noi stiamo cercando di rimediare con il riconoscimento della continuità territoriale. L’iter è partito prima dell’estate, deve passare per il ministero e poi alla commissione europea. Se arriverà l’ok potremo finanziare i voli con soldi pubblici. L’aeroporto chiuderà in leggera perdita il bilancio di quest’anno, ma ha sfondato quota 800mila passeggeri l’anno, dai quasi 600mila di prima. Ma il traffico comporta un aumento dei costi perché le compagnie non ti portano gratis i passeggeri. Faremo altri investimenti, come i parcheggi. Spero entro l’estate di avere l’ok per la continuità territoriale per Linate e Torino».
«ABRUZZO COMPETITIVO»
Sulle criticità legate soprattutto al lavoro giovanile e delle donne in Abruzzo, Marsilio amplia il discorso. «In un contesto in cui l’Italia cresce del 2% l’Abruzzo cresce più del triplo nell’incremento dell’occupazione. Le nuove imprese che vengono in Abruzzo, a partire da Cucinelli, ma non solo, sono segnali incoraggianti. L’Abruzzo è la prima regione in Italia per produzione di autoveicoli con i quasi 250-300 mila furgoni di Atessa che battono persino il Piemonte».
«l’anno che verrà»
«Il nuovo anno», conclude Marsilio, «vedrà aprire i cantieri per almeno tre nuovi ospedali. Del 2003 porto con me l’immagine della grande partenza del Giro d’Italia dalla Costa dei Trabocchi con cui abbiamo stupito il mondo. Altre iniziative, come la Notte dei Serpenti, hanno diffuso la nostra cultura fuori dai confini. Nel 2024 dobbiamo consolidare questi risultati di crescita».
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