Ormai dovremmo essere abituati al modo di fare di Ornella Vanoni, eppure ogni volta ci lascia spiazzati. Questa svolta ha sfoggiato un humor inglese invidiabile. Argomento della conversazione: il suo funerale, per cui è tutto pronto, manca solo il vestito ma anche per quello ci sta lavorando: “Adesso scelgo il vestito. La bara deve costare poco perché tanto va bruciata. Poi buttatemi nel mare, quello che vi pare. Mi piacerebbe Venezia però fate come volete. Il vestito ce l’ho, è di un brand rinomato, fa una bella figura…”. 

E non è finita qui perché la musica non mancherà di certo: “Ho chiesto a Paolo Fresu di suonare durante il mio funerale”. A quel punto il conduttore ha cercato di tornare al tema di partenza, ovvero la sua esperienza in America nel 1986, giusto per tentare di riportare un po’ di ordine: “Va bene però adesso perché siamo andati su questo argomento? Eravamo in America, stavamo parlando degli sguardi…”. La cantante ha però replicato: “Siamo lì vicini…”.

Poi si è passati agli incontri con i colleghi durante la sua carriera, come quello con Lucio Dalla: “Mi disse che ero l’unica che si era rivolta a lui con affetto. Le altre belle si voltavano dall’altra parte perché lui era brutto. Per me Lucio era anche bello, talmente straordinario, talmente intelligente, talmente bugiardo, talmente drammatico, talmente triste, talmente spudorato e cantava con una vocalità pazzesca, che non ha nessuno in Italia. Mi dispiace per gli altri”.

E sempre per rimanere in tema di musica, c’è spazio anche per un commento sulla Prima della Scala a cui ha assistito accompagnata da Concita De Gregorio e dall’artista Francesco Vezzoli. Tuttavia lo spettacolo non è stato di suo gradimento: “Non mi è piaciuta perché era lunga, quattro ore e mezza. Poi la scenografia era molto pesante, quindi sono andata via”.